Comune Terni, centrale telefonica obsoleta: 93 mila euro per la nuova ‘evoluta’

Via libera all’adesione all’accordo quadro Consip per la fornitura. Quella attuale c’è dal 1996: «Notevole affidabilità, ma obsoleta». Ci pensa Telecom Italia

Condividi questo articolo su

di S.F.

«È necessario provvedere alla sostituzione per il buon funzionamento degli uffici e l’erogazione dei servizi alla cittadinanza». Questa la motivazione alla base di una spesa a cinque zeri del Comune di Terni: si tratta dell’adesione all’accordo quadro Consip per fornitura, messa in esercizio e manutenzione di una «centrale telefonica evoluta, di prodotti e servizi connessi». L’impegno di spesa complessivo è da 93 mila euro.

I due modelli selezionati

Tempo di restyling

Un passaggio che avviene a quasi trent’anni dal debutto della centrale telefonica ‘Definity Avaya’ posizionata a palazzo Spada: «Risale al 1996 – viene riepilogato nell’atto firmato dalla dirigente alle attività finanziarie Grazia Marcucci – e pur avendo dato prova nel corso degli anni di notevole affidabilità, alla luce dell’obsolescenza e della vetustà della stessa, risulta ormai difficile reperire le parti di ricambio in caso di guasti e rotture». La sostituzione era già nel programma biennale di acquisti e forniture/servizi per il biennio 2022-2023. Tempistiche? Settanta giorni per la fornitura, quindici per le configurazioni/personalizzazioni e uno per il collaudo. L’unica offerente per il brand in questione, Avaya, è Telecom Italia: è a loro che palazzo Spada ha chiesto la predisposizione di un piano operativo basato su un’infrastruttura telefonica articolata su più sedi.

La dirigente Grazia Marcucci

Ci pensa Tim

Si parla di un prezzo di poco meno di 70 mila euro + Iva, ai quali vanno aggiunti i canoni della manutenzione per circa 7 mila euro (senza considerare l’Iva). Ed ecco che si supera la spesa di 90 mila euro. Il responsabile del procedimento è Sandro Mariani. Allo stato attuale – sono riepilogate nel documento – le sedi coinvolte sono palazzo Spada, palazzo Pierfelici, il ‘Pentagono’, la biblioteca, palazzo Carrara, palazzo dei servizi sociali, ex foresteria, Iat, uffici di via del Mandorlo, biblioluna, ex circoscrizione Tacito, piazza San Giovanni Paolo II, via Caduti di Montelungo, palatennistavolo, camposcuola, videocentro e via Porta Spoletina per un totale di 590 interni. Niente da fare per Wind che, per il sistema Alcatel, aveva inviato un’offerta di poco superiore ai 75 mila euro.

Condividi questo articolo su
Condividi questo articolo su

Ultimi 30 articoli