«No alle nuove grandi superfici di vendita; sì a ‘smart city’, riqualificazione del tessuto commerciale, riqualificazione del mercato di largo Manni, nuove funzionalità per l’ex mercato coperto, localizzazioni appropriate per l’ex Mattatoio e per il mercato ortofrutticolo, palazzetto dello sport, attivazione della piattaforma logistica Terni-Narni a supporto dei rispettivi tessuti urbani, completamento della Orte-Civitavecchia e messa in sicurezza della Flaminia». Fine anno e tempo di bilanci, ma anche di progetti per il futuro da parte di Confcommercio Terni, che per il nuovo anno chiede alle istituzioni locali di «fare scelte importanti ed incisive in termini di potenziali effetti sulla città».
Consumi e commercio in Umbria
Il presidente Stefano Lupi parte dall’analisi dei dati sull’andamento dei consumi, dell’economia e del commercio in Umbria. «Secondo il report Istat pubblicato il 13 dicembre 2018, su dati 2017, l’Umbria con 24.300 euro di prodotto interno lordo ad abitante è nella parte bassa della classifica, al 14° posto (la media Italiana è di 28 mila euro), praticamente inserita tra le regioni del mezzogiorno. Lo stesso dicasi per la spesa per consumi finali delle famiglie per abitante: 16.800 euro, contro la media italiana di 17.500 euro. Anche l’occupazione segna un differenziale negativo di -0,6% nel periodo 2011-2017: solo il Molise ha fatto peggio. Il reddito da lavoro dipendente è pari nel 2017 a 32.500 euro, mentre la media nazionale è di 35.900 euro e quella del centro è di 35.300 euro. L’Umbria peraltro è a metà classifica tra le regioni italiana per terziarizzazione dell’economia: nel 2017 oltre il 74% del suo valore aggiunto (misurato a prezzi correnti) è ascrivibile ai servizi, in senso ampio».
La provincia di Terni
Nell’indagine 2018 sulla qualità della vita, pubblicata da Il Sole 24 Ore, la provincia di Terni «perde posizioni passando dalla 59° posizione alla 65° in termini di ricchezza e consumi e in termini di Pil pro capite dalla 70° alla 73°. Terziario fondamentale, dunque, ma anche in sofferenza: nel periodo luglio-settembre 2018, nella provincia di Terni, i dati Unioncamere-Infocamere fanno registrare, in generale, nel bilancio tra nuove imprese e cessazioni una sostanziale tenuta sul piano quantitativo (235 iscrizioni a fronte di 137 cancellazioni), con la sola eccezione del settore commercio che resta ancora in negativo con meno 22 imprese (42 iscrizioni a fronte a fronte di 64 cessazioni)». Il tessuto imprenditoriale della provincia «continua a soffrire – sottolinea Lupi – perché al di là dei numeri occorre valutare la qualità e il potenziale delle nuove imprese in confronto a quelle che hanno cessato l’attività. Nel corso di questo anno, come Confcommercio, ci siamo adoperati per sostenere i processi di trasformazione in atti nel settore del commercio, e più in generale del terziario: non vogliamo parlare solo di crisi, quanto piuttosto di cambiamenti in atto negli stili di vita e di consumo che necessariamente determinano effetti anche sull’andamento del comparto. Sta diventando sempre più evidente che ci sono cause strutturali e non più solo congiunturali». Confcommercio Terni «da tempo ormai ha lanciato il grido d’allarme sulle motivazioni delle numerose chiusure di negozi nella nostra città. Le ragioni di tale crisi strutturale sono molteplici e le possibili soluzioni sono articolate e quindi complesse, chiamando in gioco gli operatori privati, il mondo della rappresentanza d’impresa e le istituzioni centrali, regionali e locali».
Le trasformazioni in atto nel terziario
L’avvento del commercio online «sicuramente ha spiazzato ogni aspettativa, la progressione nella sua crescita impatta sia sul piccolo commercio che sulla media e grande distribuzione, nonché sulla città e sulla società in genere», evidenza il presidente. «Il digitale ha stravolto già molti settori come turismo, trasporti, banche, media ed editoria e ora colpisce anche il retail. Nonostante tutto ciò, il negozio può ancora svolgere un ruolo importante come luogo dove vivere esperienze, creare occasioni di incontro e socializzazione nella città, ma per gli operatori commerciali si pone la necessità di innovare i propri modelli di business. Servono nuove competenze e professionalità e come Confcommercio, già in questo anno, abbiamo avviato percorsi di formazione mirati nel campo delle tecniche di marketing digitale e ‘customer experience’, nella gestione del back office e delle informazioni in generale. Nuove progettualità saranno messe in campo anche nel prossimo futuro per sostenere l’evoluzione verso il ‘negozio 4.0’».
La rigenerazione urbana
Anche la città però deve saper cogliere la sfida dell’innovazione digitale, «per questo crediamo tornino ad essere più che mai attuali i temi della ‘smart city’ e dei processi di governance che ne conseguono, con la consapevolezza che senza dati ed informazioni sul funzionamento del tessuto urbano, è ormai difficile orientare scelte ed assumere decisioni». Sul piano della programmazione urbanistica e dei processi di rigenerazione urbana «ci sono in ballo scelte importanti da affrontare che rilevano significativamente anche sulle prospettive del commercio cittadino, e in generale del terziario. Dopo l’avvento delle liberalizzazioni e l’applicazione della nota ‘direttiva Bolkstein’ si sono registrate chiare lacune nella programmazione commerciale ed urbanistica, con effetti in termini di proliferazione di grandi centri commerciali e di concentrazione di attività in particolari settori». Con la recente modifica della legge regionale sul commercio e l’emanazione del relativo regolamento «si è cercato di porre rimedio a questa situazione, ma ora è necessario che il Comune di Terni con urgenza dia applicazione a tali modifiche, completando le necessarie procedure di adeguamento degli strumenti urbanistici e di adozione dell’atto di programmazione delle attività commerciali. Prima di tutto occorre individuare nel Prg le aree di localizzazione per le medie e grandi strutture di vendita. Auspichiamo che il conseguente atto di programmazione commerciale faccia riferimenti espliciti, in termine di regimi autorizzativi, a criteri di sviluppo sostenibile, con una particolare attenzione proprio per gli aspetti della mobilità. Riteniamo comunque che, nel rispetto del principio della ‘pluralità dei format’ e del diritto dei consumatori ad avere sul territorio una rete articolata e differenziata dei vari formati commerciali, non ci siano le condizioni per aprire a Terni altre grandi e medie superfici di vendita».
Il mercato di largo Manni
Altro tema importante per la Confcommercio Terni «è quello legato al destino del mercato di largo Manni, abbandonato in termini di progettualità da parte della passata amministrazione, ma ancora assente nei programmi della nuova. Il mercato di largo Manni andrebbe riqualificato e riqualificare significa ripartire dalle basi, considerando la filiera corta come possibile soluzione, valorizzare l’artigianato e i prodotti locali di alta qualità agroalimentare a ‘chilometro zero’, risvegliare nella popolazione significati culturali e sociali legati alle tradizioni e alla propria città, sapendo cogliere anche le potenzialità offerte dalle nuove tecnologie e rispettando le nuove esigenze logistiche. Questo progetto potrebbe costituire un potenziale per la rivitalizzazione di una parte della nostra città, riuscendo forse a dare risposta alla crescente necessità dei cittadini di ritorno alle proprie origini e tradizioni». Parlando di processi di rigenerazione urbana «diventa centrale discutere della futura destinazione dell’ex mercato coperto, perché al di là delle seppur complesse questioni amministrativo/contrattuali, non è più giustificabile continuare a tenere un siffatto contenitore dismesso al centro della città. Dal nostro punto di vista è importante ridare vita e anima a quel contenitore, non tanto e non solo sul piano strettamente commerciale ma soprattutto come luogo dai significati e dalle funzionalità rinnovate, in grado di catturare flussi di persone e di ridare prospettive di ripresa ad una vasta area, ormai piuttosto depressa in termini commerciali».
Il Palazzetto dello Sport
Nel novero delle scelte importanti non può mancare un riferimento al Palazzetto dello Sport, «in quanto infrastruttura ritenuta strategica per le potenzialità di sviluppo del territorio tenendo anche conto del fatto che la localizzazione attualmente ipotizzata consentirebbe di recuperare un’altra area degradata del centro città e contestualmente di dare risposte alle esigenze di due strutture fondamentali per i destini del commercio alimentare cittadino: il mattatoio ed il mercato ortofrutticolo all’ingrosso. Da sempre come Confcommercio sosteniamo la rilevanza di questa opera, perché siamo convinti delle sicure ricadute positive sulla città derivanti turismo sportivo e dall’organizzazione di grandi eventi, che la nostra posizione baricentrica sarebbe in grado di garantire. Ovviamente riteniamo che l’amministrazione comunale debba riuscire a realizzare un giusto compromesso tra prospettive di sviluppo e contenimento degli investimenti a suo carico».
I progetti territoriali
Sull’evoluzione del commercio cittadino «pesano in modo significativo anche le scelte in materia di mobilità di merci e persone, per questo diventa fondamentale affrontare in modo organico la questione ambientale: l’accordo di programma tra la Regione e il ministero dell’Ambiente rappresenta un primo importante passo, ma altri interventi possono e devono essere messi in campo. Un anno fa abbiamo lanciato l’idea della piattaforma logistica Terni-Narni destinata allo stoccaggio delle merci da distribuire in città, con soluzioni che per l’ultimo miglio invece ipotizzavano l’impiego di mezzi elettrici, ma ancora ad oggi le destinazioni di quel contenitore rimangono vaghe e nessun confronto si è attivato in merito. A livello territoriale è quanto mai necessario giungere ad una visione integrata delle scelte in materia di turismo ed infrastrutture a supporto del settore, definendo in modo chiaro il ruolo che ogni comune del comprensorio può svolgere ai fini della massima valorizzazione della potenziale offerta e della messa in campo di progetti concretamente volti a rafforzarne l’immagine e sostenere efficaci processi di ‘incoming’ turistico. II miglioramento dei collegamenti stradali e ferroviari, soprattutto nella direzione dei ‘due mari’, rappresenta una condizione essenziale per lo sviluppo: diventa quanto mai urgente il completamento della Orte-Civitavecchia così come la messa in sicurezza della Flaminia in direzione Spoleto. Segnaliamo che nei giorni scorsi abbiamo avuto un incontro con il sindaco di Narni che si è dichiarato favorevole ad una conferenza programmatica di territorio in cui affrontare, in modo integrato e sinergico i temi legati ai servizi urbani, alle infrastrutture e allo sviluppo».
Promuovere forme di aggregazione
Secondo Stefano Lupi «di cose da affrontare e interventi da realizzare ce ne sono abbastanza, l’augurio è che il nuovo anno per tutti gli attori in gioco sia l’occasione per un rinnovato protagonismo: gli operatori commerciali hanno già cominciato. L’iniziativa di animazione commerciale ‘Find your xmas’, coordinata da Confcommercio e promossa dal basso direttamente dagli operatori, è sicuramente un primo importante segnale con cui si è cercato di valorizzare la città e di promuovere forme di aggregazione e sinergie tra esercenti, finalizzate a condividere le nuove opportunità digitali».