‘Confini stravolti’ per riflettere sulla pandemia

Pubblicato da Intermedia l’ultimo libro del professor Raffaele Federici. Tanti spunti di riflessione sui cambiamenti sociali in atto

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L’attualità del Covid, i ‘Confini stravolti’ – è il titolo – e gli sconvolgimenti sociali che l’epidemia porta con sé, assieme – forse – alla fine di un’epoca. Questi alcuni dei temi al centro dell’ultimo libro del professor Raffaele Federici, edito da Intermedia e in vendita sul sito web della casa editrice e su tutti gli store online.

La crisi di un’epoca

«L’arrivo della prima pandemia globale del XXI secolo – riporta la scheda editoriale di ‘Confini stravolti’ – sta avendo conseguenze drammatiche per tutti gli esseri umani. Gli studiosi, gli intellettuali, non costituiscono un’eccezione. Una pandemia che sta trasformando il tempo e lo spazio, la capacità di riflessione e di interpretazione, che ha caricato di informazioni il sistema biologico e il sistema sociale. Le pandemie, i morbi globali, sono catastrofi, forme secolari dell’apocalisse, in cui cambiamenti quantitativi e qualitativi continui di alcuni fattori provocano una discontinuità e fanno emergere un fenomeno nuovo. La rottura dell’equilibrio nel rapporto fra ambiente e sistema si traduce così nella ricerca dinamica di una nuova stabilità. È, appunto, una apocalisse, un terribile sconvolgimento che segna un cambiamento, la crisi di un epoca e non la fine del mondo».

La recensione

Così Isabella Gambini, di Intermedia Edizioni, nella sua recensione del volume del professor Federici: «Si propone una lettura ‘a caldo’ del fenomeno coronavirus che sta producendo uno sconvolgimento a livello sistemico, intervenuto a incrinare un equilibrio fra uomo, società, economia e ambiente, ma che può essere trasformato nella realizzazione di una nuova stabilità. Una crisi porta sempre trasformazione, non distruzione, e per trasformare è fondamentale osservare ogni aspetto della vita che ne risulta alterato, modificato, ma non sospeso: perché ogni sistema è in grado di riprogrammarsi per accedere ad un nuovo adattamento. Un’attenta considerazione ci ricorda che l’isolamento a cui ci ha costretti il virus ha solo amplificato il senso di solitudine ed emarginazione già presente nelle nostre dinamiche individuali e sociali; l’evidenza delle piazze vuote ha solo reso ineluttabile il confronto, la presa di coscienza del bisogno che abbiamo, in quanto esseri umani, di quegli ‘spazi dell’incontro’ che oggi percepiamo paradossalmente come pericolosi. I confini erano stravolti già prima della pandemia: ecco il senso del titolo di questo saggio, una riflessione che diventa sfida a riconfigurare rapporti e relazioni. È tempo di costruire un nuovo paradigma – osserva Isabella Gambini – fondato su una visione sistemica, sui valori ritrovati del bene comune e dell’interesse pubblico, riorganizzati sulla centralità del ruolo dello stato e delle organizzazioni fra nazioni, nel rispetto di regole condivise».

Il professor Raffaele Federici

Riscoprire le fondamenta del vivere sociale

«Il compito – sostiene il professor Federici – è quello di aprire alla consapevolezza dei principi che reggono il vivere sociale così da rendere possibile un mutamento, in una prospettiva dell’interdipendenza. Si tratta di favorire la rivitalizzazione della cura, del prendersi cura, della solidarietà, della compassione, per comprenderle all’interno della propria personale esperienza di vita. Nei momenti di trasformazione, di crisi di senso, occorre valorizzare la capacità poietica dell’individuo, fondamentale per determinare e avanzare nuove idee, nuovi esperimenti di assegnazione di valore e di senso al mondo esterno per mezzo della propria personalità che può così immaginare scenari possibili».

L’autore

Raffaele Federici è docente in sociologia dei processi culturali e della comunicazione presso il dipartimento di ingegneria civile e ambientale dell’università degli Studi di Perugia. È docente in sociologia dell’arte presso l’accademia delle belle arti ‘Pietro Vannucci’ di Perugia. Insegna nei corsi di laurea di design, storia dell’arte, archeologia, scienze socioantropologiche per l’integrazione e la sicurezza sociale e scienze della sicurezza dell’ateneo di Perugia. È pittore. È membro del comitato editoriale delle riviste ‘Journal of Sociology’ di New York, ‘The Journal of Defence Sciences’ di Ankara, ‘Communication and Linguistic Studies’ di New York, delle collane ‘Linee’ di Meltemi, ‘Eterotopie’ di Mimesis, del Centro di ricerca per la sicurezza umana dell’università degli Studi di Perugia e dell’Academic board della Peer Nests Research di Parker Colorado. È presidente del Nucleo di valutazione dell’Istituto superiore di studi musicali ‘Giulio Briccialdi’.

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