Coop, piano industriale non piace ai sindacati

Terni, la Filcams Cgil: «Confermata la vendita dei negozi di abbigliamento». I premi di risultato pagati ai lavoratori in buoni acquisto

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Piano industriale Coop Centro Italia: per la Filcams Cgil ci sono ‘evidenti criticità’.

Il piano «Secondo quanto presentato – dice la Filcams Cgil dell’Umbria – l’obiettivo prioritario è quello di far crescere i fatturati del gruppo (Coop Italia, Mmc, Superconti). Il marchio Superconti non verrà sostituito, ma manterrà autonomia e quindi politiche commerciali e offerta che potranno essere diversificate da quelle di Coop. L’impresa ha inoltre dichiarato la possibilità che lo sviluppo della rete Superconti venga fatto attraverso il franchising».

La riorganizzazione L’azienda, spiega il sindacato, ha parlato di «centralizzazione degli acquisti al fine di approfittare di economie di scala più ampie (l’intervento non produrrebbe esuberi); integrazione dei magazzini, affidando a quello di Terni, già terziarizzato, freschi, ortofrutta, salumi e latticini e a quello di Castiglione del Lago i generi vari. Questo genererebbe 50 esuberi nel magazzino di Castiglione del Lago, che potrebbero trovare ricollocazione nella rete vendita, e un maggior fabbisogno pari a circa 30 unità a Terni. Inoltre, il magazzino di Castiglione dovrebbe essere totalmente terziarizzato e affidato alla stessa azienda che gestisce il magazzino di Terni. Oltre a questo è prevista la dismissione (come umbriaOn aveva anticipato) della rete vendita abbigliamento di Superconti con conseguente esubero di personale, rispetto al quale l’azienda si è impegnata ad una ricollocazione nella rete vendite, mantenendo fede al principio evidenziato nelle trattativa della massima tutela dei livelli occupazionali».

Le criticità Come Filcams Cgil, spiega la nota sindacale, «abbiamo immediatamente dichiarato che il piano presenta evidenti criticità. Da un lato si generano esuberi, rispetto ai quali le dichiarazioni di ricollocazione fatte dall’impresa necessitano di una attenta verifica di fattibilità. Dall’altro, il mantenimento dei livelli occupazionali e la ricerca di redditività passerebbero evidentemente attraverso un netto peggioramento delle condizioni di lavoro e contrattuali dei dipendenti, in particolare modo nel magazzino Coop di Castiglione del Lago ed eventualmente per i lavoratori in esubero dei negozi di abbigliamento di Superconti».

«Ipotesi inaccettabili» Il sindacato fa sapere che pur «condividendo la necessità che il piano venga attuato, soprattutto nella parte che prevede il consolidamento della cooperativa per lo sviluppo, ritiene inaccettabili le ipotesi di esternalizzazione del magazzino di Castiglione del Lago, il fatto che le risorse per finanziare lo sviluppo provengano in gran parte dal taglio del costo del lavoro, e la mancata chiarezza sulla eventuale ricollocazione dei lavoratori Superconti e Coop. Le parti hanno aggiornato il confronto e le organizzazioni sindacali si sono riservate di valutare tutte le soluzioni utili alla tutela delle lavoratrici e dei lavoratori del gruppo».

Vendite e premi Le vendite del gruppo, nel 2015, secondo l’azienda sarebbero state leggermente migliori rispetto al budget  e, «così come prevede l’integrativo – dice il sindacato – il premio per il 2015 sarà di 310 euro, uguali per tutti, di cui 250 in buoni acquisto e 60 in denaro, erogati il 10 di febbraio; sarà invece di 150 euro per i lavoratori Mmc, euro uguali per tutti e in buoni acquisto erogati il 10 febbraio».

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