Coprifuoco alle 22 fino al 15 giugno: «Assurdo e dannoso»

Umbria – Il Governo non ascolta i presidenti di Regione, Tesei compresa. Dure reazioni del mondo politico ed economico

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Ristoranti all’aperto operativi – con l’esclusione di chi non ha mezzi e spazi esterni – e orario del coprifuoco. Mercoledì mattina, durante la conferenza stampa per il piano di ripresa e resilienza (Pnrr), la presidente della Regione Umbria, Donatella Tesei, aveva detto la sua e spiegato quale linea era stata tenuta dalle Regioni, sui due temi in premessa, in occasione del confronto con il Governo per il decreto relativo alle prime riaperture dal 26 aprile. Nel tardo pomeriggio di mercoledì, però, è arrivata la ‘doccia fredda’, sottoforma di via libera del Consiglio dei ministri al decreto che – fra le altre cose – prevede la conferma del coprifuoco dalle ore 22 alle 5, fino al 15 giugno.

SPECIALE COVID – UMBRIAON

«Ristoranti solo all’aperto, i nostri sarebbero penalizzati»

«Le Regioni – aveva detto la Tesei – come al solito si sono mosse in maniera molto propositiva. Abbiamo consegnato al Governo un protocollo fatto di linee guida per le riaperture, suggerendo anche tutte le misure da adottare. Ritengo che permettere l’attività dei ristoranti soltanto all’aperto non sia adeguato, quantomeno alla nostra situazione dell’Umbria. Sappiamo perfettamente che le temperature che abbiamo in questo periodo non consentiranno certo con facilità di poter stare a cena all’aperto, dove è possibile farlo. Per cui abbiamo proposto al Governo di rivedere questa situazione in modo progressivo: chiediamo quantomeno che il provvedimento abbia al proprio interno una clausola di flessibilità, riferita all’evoluzione epidemiologica dei singoli territori e della situazione della campagna vaccinale. Noi auspichiamo che ci sia, nell’ambito della riunione del Consiglio dei ministri attesa per mercoledì sera, un’attenzione alla problematica dei ristoratori, nel contesto di un’economia diventata ormai insopportabile per questo tipo di attività, così come per le palestre piuttosto che per le piscine. Ovviamente con gradualità e con protocolli stringenti».

NUOVO DECRETO COVID: TUTTE LE MISURE

Il premier Draghi

«Coprifuoco sia portato alle 23». ‘No’ di Draghi

Sul tema-coprifuoco, la Tesei si era espressa così: «Crediamo che debba essere portato almeno alle ore 23 perché altrimenti è come dire che si ha la possibilità di andare a cena fuori, ma mangiando una cosa velocemente e ripartire subito per rientrare a casa entro le 22. Queste cose saranno al vaglio del Consiglio dei ministri, la nostra interlocuzione è sempre e comunque di fattiva collaborazione». Niente da fare: nel pomeriggio di mercoledì il governo Draghi ha ribadito la conferma del coprifuoco dalle ore 22 alle 5, almeno fino al prrossimo 15 giugno. Scatenando reazioni a catena, in testa le Regioni che avevano chiesto all’unanimità lo spostamento alle ore 23.

Eleonora Pace

Coprifuoco confermato alle 22 fino al 15 giugno, Pace (FdI): «Assurdità»

Dura la reazione della consigliera regionale Eleonora Pace (FdI) a quanto deciso in materia di coprifuoco: «Con la proroga alle 22 almeno fino ad inizio estate, il Governo sferra l’ennesimo colpo durissimo ai nostri cittadini. Una scelta a dir poco assurda, che rischia dimdistruggere definitivamente il tessuto economico della nostra regione e del nostro Paese. Sono rimaste inascoltate le proposte portate avanti dalla nostra presidente, Donatella Tesei, e sostenute con forza da Fratelli d’Italia. Come inascoltata è stata la richiesta di cancellare il coprifuoco, avanzata dal presidente dell’assemblea legislativa dell’Umbria Marco Squarta. Assurdi – prosegue Pace – i protocolli dettati dal Governo per quanto riguarda bar e ristoranti. Nelle zone ‘gialle’, infatti, sono consentite tutte le attività di ristorazione con consumo al tavolo, esclusivamente all’aperto, sia a pranzo che a cena. Ci chiediamo come sia possibile tutto questo con il mantenimento del coprifuoco alle 22 e soprattutto con spazi esterni che non tutti i ristoratori e baristi hanno a disposizione. Per non parlare poi delle condizioni meteorologiche: se c’è il sole potranno alzare le saracinesche, se piove rimarranno chiusi tutto il giorno. In Umbria sono circa 5 mila i bar e ristoranti, ma solo la metà di questi ha a disposizione spazi all’aperto e potrà riaprire in sicurezza. I nostri ristoratori sono in ginocchio. Beffati non solo dalle nuove misure, ma anche dai sostegni economici effimeri arrivati, non a tutti. Nei prossimi giorni, come Fratelli d’Italia, – conclude Eleonora Pace – organizzeremo iniziative contro le nuove misure. Basta scelte illogiche e incoerenti imposte ai cittadini come fossero sudditi».

Tesei: «Una sorpresa»

«Sicuramente i numeri – le parole della Tesei giovedì mattina – dell’Umbria sono da ‘zona gialla’ e venerdì saremo qualificati come tali. Non è stata accolta la richiesta di spostamento del coprifuoco alle ore 23, avanzata all’unanimità dalle Regioni al pari di altri temi, come la riapertura in presenza delle scuole supeiori. È stata una sorpresa leggere da questo punto di vista il provvedimento approvato mercoledì dal Consiglio dei ministri. La Conferenza delle Regioni di oggi si occuperà di tali questioni e decideremo il da farsi».

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