Coronavirus, l’Umbria chiude spazi culturali

Come espresso nel decreto a Perugia e Terni tutto chiuso fino al 3 aprile. Aperta la Cascata delle Marmore

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In ottemperanza a quanto disposto dall’ultimo decreto della presidenza del Consiglio dei ministri, anche in Umbria resteranno chiusi – fino al 3 aprile – tutti gli spazi culturali pubblici. Sospese a livello preventivo, fino a venerdì 3 aprile, sull’intero territorio nazionale, le cerimonie civili e religiose, ivi comprese quelle funebri.

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A Terni

Chiusi quindi la biblioteca comunale, il Caos, il teatro Secci, palazzo Primavera – con la mostra di Warhol – il museo archeologico, l’area archeologica di Carsulae e l’anfiteatro romano. Resta invece fruibile, con tutte le accortezze e le limitazioni previste dai decreti vigenti, il parco della Cascata delle Marmore. «Carsulae – spiega il vicesindaco e assessore alla cultura del Comune di Terni, Andrea Giuli – è un sito archeologico espressamente citato nel codice dei beni culturali vigenti, i cui ingressi, come indicato nel decreto, su disposizione del polo museale dell’Umbria, sono sospesi. Viceversa per quanto riguarda la Cascata delle Marmore, secondo il codice dei beni culturali, non è assimilabile a parchi archeologi o monumentali, e quindi rimane aperta negli orari previsti e con tutte le accortezze del caso per quanto riguarda le biglietterie e il controllo del flusso dei visitatori».

A Perugia

Anche a Perugia sono sospese manifestazioni, eventi, speciali di qualsiasi natura inclusi cinema e teatri e tutti gli eventi in luogo pubblico e privato, le manifestazioni sportive di ogni ordine e grado (resta consentito lo svolgimento delle sedute di allenamento degli atleti agonisti solo a porte chiuse o all’aperto senza pubblico). Inoltre, la chiusura dei musei, delle biblioteche e degli altri istituti e luoghi della cultura.

La Galleria Nazionale visitabile in remoto

I capolavori dell’arte custoditi nella Galleria nazionale dell’Umbria non si arrendono al coronavirus e da lunedì si potranno ammirare in streaming. Ad annunciarlo è il direttore Marco Pierini, pronto a far vivere le opere attraverso video e foto da pubblicare sulle piattaforme web e sui social. L’idea nasce dall’esperimento dei giorni scorsi quando è stata trasmessa con queste modalità l’inaugurazione della mostra di pittura di Taddeo Di Bartolo.

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