Corte dei Conti: «Umbria virtuosa»

Venerdì mattina l’udienza per il giudizio di parificazione. Marini: «Le fondamenta economiche-finanziarie sono solide»

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«La Regione Umbria è tra le più virtuose». Ad esprimere il giudizio in merito alla parificazione del rendiconto generale per l’esercizio finanziario 2014 è la Corte dei Conti, con l’udienza pubblica che si è svolta nella mattinata di venerdì nella sala Brugnoli di palazzo Cesaroni. Hanno partecipato la presidente della Regione Catiuscia Marini, i prefetti di Perugia e di Terni, Antonella De Miro e Gianfelice Bellesini, e altre numerose autorità.

I ‘rimproveri’ Virtuosa sì, ma con degli aspetti da migliorare. A partire dagli incarichi di studio «sempre un po’ esuberanti», per poi passare alle spese di rappresentanza «per le quali la finalità istituzionale non sempre è indicata nei termini previsti». Quindi l’analisi sull’organigramma dirigenziale: «Numero elevato».

La Marini durante il giudizio di parificazioneLe carenze Salvatore Sfrecola, presidente della Corte dei Conti, ha specificato che si rilevano carenze nella gestione del patrimonio immobiliare «sia nell’ambito della Regione che delle unità sanitarie locali, che hanno tanti immobili sfitti e diversi affitti passivi. Oneri che potrebbero essere meglio disciplinati. Per la Corte c’e’ poi sempre il problema di non essere collegati con le banche dati della Regione».

La riflessione Il procuratore generale Antonio Giuseppone ha evidenziato infine che «non ci sono patologie gravi, ma sicuramente siamo in presenza di alcuni aspetti sui quali riflettere per migliorare la gestione della cosa pubblica. In particolare abbiamo evidenziato delle discrasie per quanto riguarda la corretta quantificazione del patrimonio immobiliare. C’è poi la questione spesso ricorrente del conferimento di incarichi esterni, dove – ha concluso Giuseppone – ci sono delle criticità».

Bilancio affidabile Soddisfatta del giudizio della Corte dei Conti la presidente della Regione, Catiuscia Marini: «Per il terzo anno consecutivo il giudizio di parificazione dimostra come il bilancio regionale è affidabile, solido nei suoi elementi fondamentali e ciò anche in un periodo di notevoli tagli e sacrifici economici che le Regione italiane, come tutti gli enti locali del nostro paese, hanno dovuto sopportare a causa della crisi economica».

Catiuscia Marini

Catiuscia Marini

Indicatori di buona gestione La Marini si è soffermata in particolar modo su due aspetti: «Ci sono due dati che possono essere considerati come indicatori primari di una buona gestione: i conti in equilibrio sulla sanità, che fanno dell’Umbria una delle Regioni più virtuose e modello per altre realtà ed il fatto che da dodici anni la Regione non ricorre ad alcuna anticipazione di cassa, tradizionale segnale di solidità economico-finanziaria dell’ente. Vogliamo continuare ed anzi aumentare lo sforzo per raggiungere una organizzazione migliore del servizio e del sistema. Stesso discorso – ha proseguito la Marini – vale anche per il personale, dove abbiamo già raggiunto obiettivi importanti come la diminuzione del 25 per cento dei dirigenti, e la diminuzione del 7 per cento del personale complessivo, mentre sono diminuite dell’80 per cento le consulenze ed i contratti a tempo determinato che erano a carico del bilancio regionale. In questo settore ci attendono tempi di notevole cambiamento, visto che le recenti riforme nazionali trasferiranno alle Regione gran parte del personale proveniente dalle Province e questo indubbiamente comporterà per tutte le Regioni, Umbria compresa, un grande sforzo di riorganizzazione della struttura».

Fondamenta solide «Il bilancio regionale – ha spiegato la presidente – si compone ormai quasi esclusivamente delle risorse dedicate alla sanità, al trasporto pubblico locale e delle risorse derivanti dai programmi nazionali ed europei. E questo in alcuni casi rappresenta un vero e proprio handicap perché è sempre più difficile mettere in campo politiche di investimento in altri settori che pure sono molto importanti per l’economia del nostro territorio. Penso ad esempio alla manutenzione ordinaria e straordinaria della viabilità regionale, assolutamente necessaria ma che non ha fondi disponibili. Ma oggi – ha concluso la Marini – ci conforta accertare che le fondamenta economico-finanziarie dell’Umbria sono solide ed in grado di sostenere il peso delle grandi responsabilità che sono affidate alle Regioni».

Claudio Ricci

Claudio Ricci

«Una relazione apprezzabile» invece per Claudio Ricci, portavoce regionale del centrodestra e liste civiche: «Indica tuttavia urgenti e necessari miglioramenti per la Regione. La Corte dei Conti ha evidenziato alcuni aspetti su cui porre molta attenzione, a partire da una diminuzione delle risorse ‘libere’, cioè quelle utilizzabili, in quanto vi è stata da parte della Regione una difficoltà nel realizzare in concreto una ‘sintesi virtuosa’ sul piano gestionale. Nella relazione – prosegue Ricci – si evidenziano alcuni aspetti che pesano sulla gestione, fra cui un elevato numero di dirigenti e posizioni organizzative (1 ogni 2,9 unità di personale); molte società partecipate dalla Regione Umbria sono in perdita ‘a causa delle loro inefficienze e tutto ciò ha avuto conseguenze negative per le casse degli enti partecipati’. Preoccupazione sono espresse anche per le ‘implicazioni future potenzialmente dannose’ che potrebbero attivarsi dai ‘titoli derivati finanziari’ assunti dalla Regione Umbria. Ultimo elemento, fra i numerosi, che il ‘centro regionale di acquisto per la sanità’ è stata attivato, operativamente, solo per il 50 per cento: vi sono, quindi, margini di miglioramento per ulteriori concreti risparmi. Le indicazioni della Corte dei conti – chiude Ricci – ha sottolineato che dovranno rappresentare un ampio elemento di riflessione per proporre in modo incisivo i cambiamenti ormai necessari».

 

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