Covid-19, Eskigel: «Rsu cacciate dall’azienda»

Terni, lettera dei sindacati al prefetto: «Delegazione allontanata durante le verifiche su prevenzione e sicurezza»

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Sindacati e rsu sul piede di guerra, alla Eskigel di Terni, dopo un «increscioso e scorretto comportamento» – riferiscono – da parte dell’azienda, avvenuto nella giornata di lunedì, nei confronti delle rsu. Queste, in conformità con il protocollo d’intesa sottoscritto da governo e parti sociali in materia di prevenzione e sicurezza nei luoghi di lavoro nell’emergenza Covid-19 – protocollo che prevede la costituzione di un comitato composto da rappresentanti aziendali, rappresentanze sindacali e rls di sito – si erano infatti recate in fabbrica per svolgere delle verifiche. Ma «la direzione aziendale ha provveduto ad allontanare la delegazione sindacale facendola uscire dallo stabilimento» scrivono in una lettera inviata al prefetto, Dario Emilio Sensi, Fai Cisl, Flai Cgil e Uila Uil dell’Umbria, insieme alle rsu e alle rappresentanze dei lavoratori somministrati di Felsa Cisl Umbria, Nidil Cgil Terni e Uiltemp Umbria.

EMERGENZA COVID-19 – UMBRIAON

«Intervenga anche la Usl»

Allo stesso prefetto è stato chiesto quindi un «intervento di verifica immediato». «Per noi – scrivono in un comunicato – è fondamentale la questione protocollo e la salute dei lavoratori», per tale ragioni oltre che al prefetto anche alle autorità competenti dell’Usl sarà chiesto «di verificare il rispetto dei provvedimenti adottati dall’azienda, con effetto immediato». «La costituzione di un comitato è previsto dal protocollo articolo 13, le rsu sono titolate a partecipare, anche perché è una situazione di emergenza e le lavoratrici e i lavoratori stanno lavorando, serve buonsenso da parte di tutti, soprattutto quando c’è di mezzo la salute». Al tempo stesso le organizzazioni sindacali intimano all’azienda «di rispettare le agibilità sindacali previste dalla legge 300» e inoltre valuteranno altre iniziative. Chiedono infine di «essere coinvolte come avviene in altre aziende del settore secondo quanto concordato nel protocollo a seguito del dcpm. È chiedere troppo?».

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