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Home » Covid: «Allentare ora significa perdere»

Covid: «Allentare ora significa perdere»

di Fabio Toni
1 Aprile 2020
in Apertura 5, Coronavirus, In evidenza
Tempo di lettura: 2 minuti di lettura
Giuseppe Conte

Giuseppe Conte

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«Se allentassimo le misure, tutto questo sforzo fatto non avrebbe alcun senso. Il rischio sarebbe enorme». Nessuna ‘concessione’ quindi, per il momento, da parte del Governo. In questo senso il premier Giuseppe Conte, mercoledì sera, è stato netto. «Mi spiace che queste misure cadano in occasione della Pasqua, a cui teniamo tutti. Ma questo sforzo ulteriore che vi chiedo, ci consentirà di valutare una prospettiva. Nel momento in cui i dati dovessero consolidarsi, potremmo pensare ad un allentamento delle misure. Non è possibile, ora, prevedere da quando. Ma una fase 2 ci sarà e sarà quella di convivenza con il virus che ci porterà alla fase 3, l’uscita dall’emergenza e il ripristino della normalità delle attività lavorative e sociali, la fase della ricostruzione e del rilancio della nostra vita economica».

EMERGENZA CORONAVIRUS – UMBRIAON

L’Europa

Sui temi del sostegno europeo alla crisi e la possibilità di un fondo salva Stati, Conte ha spiegato che «il meccanismo europeo di stabilità (Mes) è inadeguato per una crisi del genere. E’ uno strumento nato per shock asimmetrici. Questo è uno tsunami epocale che sfida tutti i sistemi economici e sociali. Questo Mes, con queste regole, non ha alcuna considerazione da parte nostra. In prospettiva, senza le regole attuali, se verrà messo in un ampio pacchetto di misure, può essere uno strumento tra gli altri che ci daranno le possibilità di mettere in piedi una strategia europea che è ciò di cui abbiamo bisogno. L’Europa deve dimostrare di essere un insieme coordinato e integrato di Stati che sappiano fare fronte contro un nemico comune».

Rapporto politica/scienza

Sul primato della politica di fronte alla richiesta della scienza di dover continuare con le misure ‘restrittive’ ed i possibili conflitti, il premier ha affermato che «una decisione politica deve avere una base di evidenza scientifica, ma i decisori politici devono assumersi la propria responsabilità. Mai detto che seguiamo alla lettera le valutazioni del comitato tecnico scientifico. Ma alla base delle nostre decisioni ci sono le indicazioni degli esperti e degli scienziati. Stiamo affrontando un nemico invisibile e sconosciuto, gli stessi scienziati si stanno misurando con questa novità. Il decisore politico deve mettere insieme e contemperare tutti gli interessi in gioco. Lo scienziato magari valuta l’aspetto epidemiologico in via esclusiva. Dobbiamo essere guidati dai principi costituzionali e dai diritti lì riconosciuti, che a volte possono anche entrare in conflitto fra di loro. I valori in gioco sono stati ma la priorità è la tutela della salute: questa resta il primo obiettivo».

Sport e ‘passeggiate’

Sullo sport agonistico: «Sospendiamo anche le sedute di allenamento per evitare che le società sportive possano pretendere l’esecuzione della prestazione sportiva anche nella forma di allenamento. Ciò non vuol dire che gli atleti non debbano allenarsi, ma lo faranno in forma individuale». Sulla possibilità di effettuare passeggiate con i figli e jogging (LEGGI CIRCOLARE E PRECISAZIONI): «Non abbiamo affatto autorizzato l’ora di passeggio coi bambini, abbiamo solo detto che se ci sono figli minori, quando un genitore va a fare la spesa si può consentire anche l’accompagno di un bambino. Ma non può essere questa l’occasione per andare a spasso o violare le misure».

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