Covid, sei casi in più. Rientri dall’estero, ordinanza di Speranza

Cinque nuovi positivi a Terni e uno a Perugia. Il ministro Speranza: «Tampone per chi arriva da Croazia, Grecia, Malta e Spagna»

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Ancora un balzo in Umbria per i nuovi casi di covid-19. Nell’aggiornamento a mercoledì mattina, 12 agosto, vengono segnalate cinque positività in più nel territorio comunale di Terni e uno a Perugia: il totale dall’inizio dell’emergenza epidemiologica sale così a 1.517. Invariato il numero dei decessi (80). Intanto nel pomeriggio si è svolta la conferenza Stato-Regioni e, nella prima serata, il ministro alla Salute Roberto Speranza ha firmato un’ordinanza per il monitoraggio dei rientri dall’estero: «Prevede test molecolare o antigenico, da effettuarsi con tampone, per chi arriva da Croazia, Grecia, Malta e Spagna. Inoltre si aggiunge la Colombia alla lista dei Paesi per cui è previsto divieto di ingresso e transito. Dobbiamo continuare sulla linea della prudenza per difendere i risultati raggiunti negli ultimi mesi con il sacrifico di tutti», l’annuncio via Facebook.

SPECIALE CORONAVIRUS – UMBRIAON

I numeri. Città di Castello covid-free

Gli attualmente positivi sono ora 62, mentre i ricoverati restano nove (sette all’ospedale di Terni e due a Perugia, nessuno è in rianimazione). I tamponi eseguiti nelle ultime 24 ore sono 944 (la cifra complessiva è 130.245); tornano ad aumentare le persone in isolamento (da 711 a 746). L’unica guarigione di giornata è a Città di Castello, ora tornato covid-free.

I CINQUE NUOVI CASI A TERNI: CI SONO QUATTRO BAMBINI

Dove sono i positivi. Coletto: «Agiamo noi se non arriva ordinanza»

Terni e Assisi (quattordici novizi e quattro frati francescani, monitoraggio concluso) ne contano 18. A seguire Passignano sul Trasimeno (7), Perugia (4), le persone provenienti da fuori regione (4), Trevi, Spoleto, Castel Ritaldi (2), Stroncone, Amelia, Ficulle e Orvieto (1). Nel pomeriggio era arrivata la nota dell’assessore regionale alla sanità Luca Coletto in merito ai rientri dall’estero: «Nell’ attesa di una direttiva nazionale che, si spera arrivi a breve, la Regione Umbria ha già predisposto una propria ordinanza finalizzata a monitorare gli arrivi in Umbria di soggetti provenienti dalle nazioni più interessate dal covid-19 e che comunque, pur non limitando gli ingressi, li renda tracciabili, così da circoscrivere eventuali cluster con interventi rapidi e mirati». L’emanazione è slittata in seguito alla proposta arrivata nella conferenza Stato-Regioni dal ministro Speranza.

La condivisione e la necessità di attenzione

Coletto sottolinea che, «per privilegiare una questione di omogeneità sul territorio nazionale, la Regione Umbria ha deciso di condividere la proposta del Governo con l’auspicio che si concretizzi in tempi rapidi. A livello regionale, vista la crescita del numero delle persone positive al covid, riteniamo che sia necessario rafforzare l’attenzione sugli arrivi dai paesi che in questo momento sono a rischio, imponendo delle regole ferme. I nuovi casi di positività riscontrati infatti, hanno avuto origine fuori dall’Italia, quindi diventa indispensabile mettere in campo interventi mirati per isolare tempestivamente i soggetti positivi che arrivano in Umbria. I nuovi casi positivi al covid sono legati a cluster già individuati e che quindi questi soggetti erano in isolamento e sotto monitoraggio dei servizi sanitari: ora vogliamo fare un passo in avanti e per prevenire la formazione di nuovi cluster o focolai. La Regione Umbria, in attesa di un provvedimento nazionale ha già messo a punto un programma dettagliato, per controllare in modo capillare gli arrivi da alcuni paesi europei, da attuare a vari livelli con il coinvolgimento di più professionalità e che ci permetterà attraverso test e tamponi di arrivare a conoscere, dal momento dell’arrivo in regione, la situazione clinica rispetto alla positività al covid dei nuovi ingressi».

La collaborazione

«Tutto questo – conclude Coletto – non può prescindere dalla collaborazione dei cittadini, ai quali continuiamo a chiedere di informare i servizi sanitari qualora ospitassero soggetti arrivati da fuori regione. Le informazioni saranno utilizzate solo per il monitoraggio a scopo sanitario e per garantire anche la incolumità delle famiglie ospitanti, in particolare se al loro interno ci sono soggetti fragili o anziani. Inoltre, si raccomanda di osservare la regola del distanziamento e di utilizzare sempre la mascherina nei luoghi chiusi e anche all’aperto se non si può garantire la distanza». Poi la firma del provvedimento in serata.

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