Covid: ‘esordio’ in Umbria per il Paxlovid. Prescritto ad una giovane a rischio

Il punto epidemiologico e quello della professoressa Francisci: «Entro febbraio al via anche la profilassi post esposizione»

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«La curva epidemica, come pure la media mobile a 7 giorni, in Umbria mostra un trend in leggera diminuzione rispetto alle settimane precedenti. L’incidenza settimanale mobile per 100 mila abitanti, all’8 febbraio è pari a 1.084». Consueta analisi settimanale da parte del nucleo epidemiologico regionale, sulla situazione della pandemia in Umbria: «L’RDt sulle diagnosi calcolato per gli ultimi 14 giorni, con media mobile a 7 giorni, diminuisce attestandosi ad un valore di 0,80. L’andamento regionale dell’incidenza settimanale mobile per classi di età, mostra tassi superiori alla media regionale tra coloro che hanno tra 3 e 44 anni, con un trend in leggera diminuzione per tutte le classi d’età. Rispetto alla settimana precedente non si osservano variazioni sostanziali nell’impegno ospedaliero regionale, mentre dal 31 gennaio al 6 febbraio si sono verificati 34 decessi».

SPECIALE COVID – UMBRIAON

‘L’esordio’ dell’antivirale Paxlovid

La novità viene annunciata dall’assessore regionale alla salute, Luca Coletto: «Giovedì mattina è stato prescritto per la prima volta, presso la clinica di malattie infettive dell’ospedale di Perugia, il secondo trattamento antivirale orale contro il Covid-19. Si tratta del farmaco Paxlovid, prescritto ad una giovane donna che presenta fattori di rischio». «Ci aspettiamo una buona tollerabilità del farmaco e la non necessità di ricovero grazie al trattamento – sottolinea la professoressa Daniela Francisci, direttore di malattie infettive dell’ospedale di Perugia -. La somministrazione riguarda pazienti che hanno forme lievi, ma che presentano fattori di rischio di progressione verso forme gravi di malattie. Per quanto riguarda le terapie anti Covid-19 – spiega la professoressa Francisi– abbiamo a disposizione sia gli anticorpi monoclonali come il Sotrovimab, efficace anche per la variante Omicron, che i due antivirali orali: il Lagevrio (Molnupiravir), la cui somministrazione è iniziata il 5 gennaio, e il Paxlovid. Da gennaio qui a Perugia abbiamo prescritto 107 trattamenti con monoclonali e 99 antivirali».

La professoressa Daniela Francisci

Cosa è il Paxlovid e come si utilizza

L’antivirale Paxlovid deve essere somministrato il prima possibile dopo la diagnosi di Covid-19 ed entro 5 giorni dall’insorgenza dei sintomi. Il ciclo di trattamento prevede 300 mg di PF-07321332 (due compresse da 150 mg) con 100 mg di Ritonavir (una compressa da 100 mg) da assumere insieme per via orale ogni 12 ore, per 5 giorni. La prescrizione di Paxlovid è affidata ai centri autorizzati da ciascuna regione ed è sottoposta a registro di monitoraggio Aifa. Inoltre il farmaco è sottoposto a monitoraggio addizionale per permettere la rapida identificazione di nuove informazioni sulla sicurezza. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta utilizzando la Rete nazionale di farmacovigilanza. La selezione del paziente è affidata ai medici di medicina generale, ai medici delle Usca e, in generale, ai medici che abbiano l’opportunità di entrare in contatto con pazienti affetti da Covid di recente insorgenza e con sintomi lievi-moderati. I medici dovranno rapidamente contattare la struttura presso la quale effettuare la prescrizione e trasmettere la scheda precompilata in modo che la prescrizione ed il trattamento possano garantire la somministrazione del prodotto il più precocemente possibile rispetto all’insorgenza dei sintomi, e comunque non oltre i 5 giorni dall’inizio degli stessi. Le strutture individuate per la prescrizione, già censite nei registri Aifa, sono le stesse già individuate per la prescrizione e somministrazione degli anticorpi monoclonali e per la prescrizione dell’altro antivirale orale Lagrevio (molnupiravir): in Umbria sono le aziende ospedaliere di Perugia e Terni, l’ospedale di Città di Castello e quello di Spoleto.

Entro febbraio anche la profilassi post-esposizione

Intanto è iniziato il monitoraggio dei primi pazienti che a gennaio sono stati sottoposti alla terapia orale: «Stiamo iniziando quest’opera certosina di contatto – prosegue Daniela Francisci – e ci stiamo organizzando per poterne fare, almeno in parte, a distanza attraverso la telemedicina. Dovrebbe inoltre arrivare entro il mese di febbraio un altro monoclonale che potrà essere utilizzato per la profilassi post esposizione per quei soggetti a rischio, fragili, che hanno avuto un contatto con un positivo. Una terapia preventiva da fare entro poche ore, per evitare che si manifesti la malattia». Concludendo il commissario regionale per la gestione dell’emergenza, Massimo D’Angelo, afferma che «ad oggi, dopo l’interlocuzione con la struttura commissariale nazionale, non si conosce ancora la data esatta di consegna del vaccino Novavax. I cittadini saranno opportunamente informati non appena sarà indicato il giorno della distribuzione in Umbria».

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