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Home » Per tanti ristoratori è un capodanno ‘nero’: «Proprio ora che ci stavamo riprendendo»

Per tanti ristoratori è un capodanno ‘nero’: «Proprio ora che ci stavamo riprendendo»

di Francesca Torricelli
31 Dicembre 2021
in Altre notizie, Coronavirus, Economia, Imprese, In evidenza
Tempo di lettura: 2 minuti di lettura
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di Francesca Torricelli

I contagi aumentano di giorno in giorno, di ora in ora. La nuova emergenza sanitaria sta chiudendo in casa sempre più persone, famiglie intere, anche solo per presunti contatti con persone positive. La tristezza delle feste natalizie passate in casa, alcuni completamente da soli, e l’imminente serata di capodanno che sta facendo moltiplicare le disdette nei ristornati per il cenone. L’ennesima pugnalata ai ristoratori che stavano piano piano cercando di rialzare la testa dopo mesi di chiusure.

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C’è chi prova a tenere il passo

A Terni c’è chi, come il ristorante La Clessidra, afferma che «forse era meglio l’anno scorso, almeno sapevamo per tempo che saremmo stati chiusi e ci siamo organizzati con i fornitori per la spesa necessaria per l’asporto. Quest’anno, che avevamo organizzato tutto normalmente, nel giro di 20 giorni avremo avuto 100 disdette, tra Natale e capodanno. Solo per la sera di San Silvestro da 30 coperti siamo finiti a 6. Le persone giorno dopo giorno scoprono di essere positive o si ritrovano in quarantena per contatti con positivi, altri hanno semplicemente paura. Noi proviamo a tenerci in piedi con l’asporto, ma sarà comunque una grande perdita». Allo stesso modo la pensano nei ristoranti La Piazzetta e il Convivio: «Alcune prenotazioni ci sono, ma ogni giorno qualche tavolo ‘perde i pezzi’. Qualcuno si scopre positivo o in quarantena e quindi costretto a disdire. Saremo aperti, faremo anche l’asporto, ma non sappiamo come comportarci perché ogni giorno cambia qualcosa, o il Governo o la Regione mescolano le carte in tavola. Ci sono persone che disdicono, per ovvi motivi, e altre che magari prenotano all’ultimo minuto. Tutto dipende dalle risposte dei tamponi. Fa quasi ridire la cosa, ma purtroppo è così».

E c’è chi invece ha deciso di rimanere chiuso

C’è poi, invece, chi ha proprio deciso di annullare tutto e tenere il ristorante chiuso. Da Alfio, ad esempio, «abbiamo sempre fatto delle belle serate di capodanno, con cenone e musica per rallegrare i nostri clienti, ma quest’anno è impossibile. Già dai primi di dicembre abbiamo iniziato a ricevere telefonate di disdetta e abbiamo capito che non era il caso di stare aperti. L’anno scorso eravamo preparati, ma quest’anno non ci voleva proprio, era l’anno in cui avevamo più bisogno, il periodo in cui stavamo un po’ rialzando la testa. Invece niente, chiudiamo tutto e se ne riparlerà l’anno prossimo. Non faremo nemmeno l’asporto, non ci conviene». Così come il ristorante Piermarini di Ferentillo: «Quest’anno siamo chiusi dal giorno di Natale, abbiamo deciso di non prendere prenotazioni perché non ci si capisce più niente. Continui contagi, continui cambiamenti da parte delle istituzioni, la gente sta male e ha paura. E noi, sinceramente, siamo stanchi. Pensiamo che ormai ne riparleremo dopo le festività natalizie, sperando che questa brutta ondata passi in fretta». E anche il ristorante La Greppia a Marmore sarà chiuso per capodanno: «La situazione è tragica – dicono – avevamo organizzato un bel cenone, con musica dal vivo, ma nel giro di una settimana il crollo totale, da circa 60 coperti siamo passati a 12. Non ci conviene stare aperti. C’è troppa paura e a noi non conviene rischiare. Speriamo passi presto e che riusciremo a rialzarci. Tutti».

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