Covid, medici club Lega Pro: «No ripresa»

Martedì si è svolta la videoconferenza con il presidente Ghirelli: focus su tamponi, rischi e responsabilità civili/penali

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Sotto con i medici sociali del club di Lega Pro. Anche loro – come giusto che sia, parte fondamentale di una società – hanno voluto esprimere il proprio pensiero in merito al protocollo sanitario della Figc e alla possibilità di riprendere il campionato di serie C: secco ‘no’ anche da parte loro. I motivi sono diversi. Ad ascoltarli il presidente Francesco Ghirelli.

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Problema tamponi

In estrema sintesi – la nota della Lega Pro – «il protocollo sanitario redatto dal gruppo medico-scientifico della Figc è di difficile applicazione per i club di serie C e lascia ancora troppe domande aperte». Del tema se ne è parlato martedì in videoconferenza con la partecipazione del rappresentante dei medici di C nella commissione Francesco Braconaro e l’avvocato Gianluigi Baroni, oltre ai 60 professionisti delle squadre. «Il protocollo medico-ssanitario è stato valutato rispetto a diversi parametri: la fattibilità tecnico-scientifica, giuridica, ed economica oltre che la fattibilità di applicazione a seconda del territorio di riferimento». Rispetto al primo parametro, «i medici hanno sottolineato la difficoltà di accedere ad un numero elevato di tamponi, che allo stato attuale non sono disponibili nemmeno per i cittadini. Inoltre, i medici prestano servizio sul territorio e, soprattutto nelle zone maggiormente colpite dal coronavirus, sarebbe altamente rischioso entrare in contatto sia con i calciatori che con i propri pazienti. Si rischierebbe di diffondere il virus». Per Ternana e Gubbio hanno partecipato Michele Martella e Guglielmo Corbucci.

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La responsabilità civile e penale

C’è anche altro a preoccupare: «Il protocollo apre inoltre una serie di questioni  che attengono le diverse responsabilità, civili e penali, che si dovessero prefigurare nel caso di contagio. Oltre ai tesserati, numerose altre figure sono coinvolte nella ripresa del campionato e non è immaginabile che i medici si assumano responsabilità per tutti. Il protocollo, infine, perché sia messo in atto da un punto di vista organizzativo e gestionale, richiede risorse economiche che è necessario quantificare». Il tutto sarà riportato alla Figc da Ghirelli: «Desidero ringraziare i medici sociali della Lega Pro per aver sollecitato questo incontro, e per il fondamentale contributo che hanno dato al tavolo, oltre che per il lavoro straordinario che stanno facendo in prima linea sul territorio».

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