Seppilli, polemiche sul video della Regione

Caso Seppilli – Nell’articolo: il servizio del Tg1, la ‘replica’ della Regione, i commenti sul video di Tuteri e Giubilei, le domande di una mamma, le risposte di Dario e Coletto

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Del tema si era occupato pure il Tg1, intervistando una delle mamme che combattono per la Rsa Seppilli, dove, sopra a una Residenza protetta, nello stesso stabile del più importante centro servizi di Neuropsichiatria e Psicologia infantile del perugino, sono arrivati pazienti Covid positivi. La paura è che si possa sviluppare un focolaio anche fra i giovani ospiti della residenza. La Regione, nel corso di una audizione in commissione consiliare, a Perugia, ha divulgato un video (che vi riproponiamo) per chiarire il percorso dei pazienti, dei visitatori e del personale sanitario.

Il video della Regione

Nel video – che dura 20 minuti – si vede una operatrice che compie il percorso di ingresso alla struttura, confutando le ‘accuse’ di promiscuità contenute nel servizio al Tg1. L’audio è di scarsa qualità, che si abbassa ulteriormente in virtù della trasmissione via zoom. Da quello che si intuisce, l’obiettivo è dimostrare come i pazienti non abbiano la possibilità di entrare in contatto con i pazienti Covid, quindi non c’è il rischio di contagio. Lo trovate in alto in questa pagina. Di seguito invece il servizio andato in onda al Tg1.

SPECIALE COVID – UMBRIAON

Il servizio al Tg1

Le reazioni

Un video che però, invece di calmare gli animi li ha ulteriormente accesi. Polemiche che riguardano sia la forma sia il contenuto del video. E se per il vicesindaco Tuteri il lavoro di comunicazione è ‘ben fatto’, replica durissimo Giubilei: «Il video che avete mostrato è da ‘Istituto Luce dei poveri’ e mi ha indignato; mi sono sentito offeso. Al di là dell’aspetto tecnico, dei problemi di audio e delle inquadrature in primo piano che non fanno capire nulla di come stanno le cose». Infine la stilettata a Dario e Coletto: «Non so come funziona dalle vostre parti, ma gli Umbri sono gente sospettosa, che difficilmente si lascia convincere; né il video né gli interventi dei responsabili ci hanno dato risposte».

Perplessità anche da parte di Stefania Zucchini, mamma di un bambino seguito al Seppilli. «Il punto chiave è l’informazione, non sono state date chiare informazioni su questa conversione. Ci sono domande a cui questo video non ha risposto. Ad esempio, non ho capito se prima di fare questa scelta sono state valutate altre possibilità e, nel caso, se sono state escluse». Inoltre la signora ha segnalato come nel sito della Regione, in cui ci sono dati dettagliati, i pazienti del Seppilli e di altre Rsa non compaiano. «Questo ci allarma». 

Gli interventi in commissione dopo il video della Regione (video)

La nota di Cgil, Cisl e Uil

«Stavolta il sindaco Andrea Romizi c’era e c’erano anche i vertici regionali della Sanità, l’assessore Luca Coletto e direttore Claudio Dario, ma le risposte che avevamo chiesto rispetto alla scelta pericolosa di trasformare una Rsa come la Seppilli di Perugia in struttura Covid non sono arrivate. Le nostre domande sono state sostanzialmente eluse – affermano in una nota i sindacati che hanno partecipato all’incontro in Comune, Cgil, Cisl e Uil di Perugia insieme alle categorie dei pensionati, Spi Cgil ,Fnp Cisl e Uilp Uil – in particolare non ci è stato chiarito perché la scelta è ricaduta su una struttura così delicata, come l’ex Grocco, dove insistono moltissimi servizi rivolti anche ai bambini e dove sono presenti persone anziane con ovvie fragilità. Noi continuiamo a pensare che sarebbero state possibili altre soluzioni, evitando compresenze così delicate, ma ci sembra di capire che, nonostante le preoccupazioni del personale, degli utenti e delle famiglie, non si voglia tornare sulla decisione. Noi restiamo contrari a questa scelta, che abbiamo avversato dal primo momento – concludono Cgil, Cisl e Uil – ma a questo punto è fondamentale almeno avere un monitoraggio costante della situazione, non solo al Seppilli, ma in tutte le strutture per anziani della nostra provincia e della nostra regione».

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