Covid Umbria: stato di agitazione degli operatori sanitari

Fp Cgil, Fp Cisl e Uil Fpl attaccano: «La Regione non fornisce risposte e ha chiesto di organizzare sospensione attività non urgenti. Servono assunzioni»

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di Tatiana Cazzaniga, Luca Talevi e Marco Cotone
segretari regionali Fp Cgil, Fp Cisl e Uil Fpl

SPECIALE CORONAVIRUS – UMBRIAON

Continua, purtroppo, l’assenza di un reale confronto della Regione con gli operatori sanitari che operano in prima linea. Questa mattina il commissario regionale per l‘emergenza Covid, Antonio Onnis, ha incontrato in videoconferenza le organizzazioni sindacali rappresentative degli operatori della sanità per fornire soltanto un’informativa sull’attuale situazione epidemiologica regionale e sui relativi interventi previsti.

Stante l’assenza dell’assessore alla sanità Luca Coletto, la Regione non ha fornito risposte alle richieste avanzate dal sindacato, in particolare per quanto riguarda la necessità di un immediato incremento degli organici tramite assunzioni in grado di rafforzare il sistema sanitario regionale pubblico, soprattutto in questa difficile fase nella quale vanno potenziati i servizi per l’emergenza e si potrebbe dover sopperire alle assenze di personale positivo sintomatico. Durante l’incontro è emerso che l’entità di contagi ha sorpreso la stessa Regione, con difficoltà nel tracciamento dei positivi e con un innalzamento del numero di ricoveri di fatto non previsto nei piani regionali iniziali.

Onnis, pur sottolineando che non c’è alcuna volontà di sospendere le attività ordinarie, ha subito dopo comunicato che le carenze di personale hanno già spinto la Regione a chiedere alle aziende di organizzare la sospensione di alcune attività non urgenti. Non può essere questa la strada giusta: ciò che oggi non è urgente potrebbe diventarlo a breve, visto che non siamo neppure all’inizio della stagione delle influenze e potremmo non uscire da questa situazione in tempi rapidi.

Di fronte alle osservazioni e ai dubbi del sindacato, Onnis ha sottolineato che ormai siamo ‘in tempo di guerra’: avremmo preferito che la Regione avesse ascoltato il sindacato quando chiedeva di confrontarsi ‘in tempo di pace’ quest’estate per prepararsi con la giusta tempistica alla nuova prevedibile fase. Ma guardiamo avanti, confidando che la politica impari dai propri errori.

Fp Cgil, Fp Cisl e Uil Fpl hanno quindi ribadito la richiesta di convocare tavoli permanenti di confronto sindacale sulla gestione dell’emergenza e sulla sicurezza nei luoghi di lavoro a livello regionale ed aziendale, ritenendo che la sola informazione successiva rispetto a scelte già adottate non sia sufficiente. Per garantire che la sanità non vada in crisi, serve individuare senza ulteriore ritardo percorsi che consentano d’investire subito in assunzioni, strumentazioni e spazi, anche utilizzando procedure eccezionali: l’unico concorso avviato a livello regionale per assumere infermieri ha visto compiere errori che potrebbero generare ricorsi ed ulteriori rallentamenti. Visto che i tempi stringono e la Regione non fornisce risposte, a Fp Cgil, Fp Cisl e Uil Fpl non resta purtroppo che proclamare lo stato d’agitazione degli operatori della sanità.

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