Covid, scuole Umbria: «Basiti dal protocollo. E Tesei muta»

La critica del Comitato A Scuola Umbria: «Si torna indietro nelle restrizioni. Lega succube di un Cts fuori controllo»

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dell’avvocato Paolo Pagliacci
Segretario Comitato a Scuola Umbria – A.p.s.

Che ci siamo vaccinati a fare se si torna indietro sulle restrizioni? Ci lascia basiti il ‘Protocollo Scuola 2021/2022’ che la Regione Umbria ha pubblicato lunedì scorso con determinazione direttoriale 9401 del 24.09.2021. La fase 4, che doveva farci intravedere la luce fuori dal tunnel, ci lancia invece in un ‘tunnel temporale che ci riporta indietro di un anno’, a 100.000 morti fa, ignorando la percentuale di vaccinati ormai prossima all’80% e l’indice di contagio migliore d’Europa di cui si pregia la nostra regione.

IL PROTOCOLLO IN QUESTIONE – LEGGI (.PDF)

Lascia esterrefatti che il Cts abbia previsto la quarantena di tutta la classe con un solo positivo, ciò facendo un inspiegabile passo indietro rispetto ad aprile, quando aveva finalmente avviato la fase 3, che limitava le quarantena al solo positivo con rientro subito in classe di tutti i compagni risultati negativi al primo tampone antigenico. La novella si pone in controtendenza con quanto avviene nel resto d’Europa – dove già lo scorso anno scolastico ci siamo classificati come i peggiori per numero di giorni che i nostri studenti hanno trascorso a scuola – e rischia di condannare gli studenti umbri a un nuovo anno di Dad
continua, con disagio indicibile per le famiglie e un danno ingiusto ai ragazzi.

Questi, malgrado sisiano in maggioranza vaccinati per ritrovare la meritata normalità, non avranno scampo ove un compagno risultasse positivo, cosa assai probabile visto che alcuni si ritrovano Lega(ti) a un filo nella speranza che non risultino positivi ad un tampone per ottenere il Green pass e che si vedano di nuovo tutti bloccati e legati per 10 giorni in quarantena.

Non si arriverà mai al 100% di vaccinati, c’è uno zoccolo duro di genitori che non vaccinerà mai i propri ragazzi, ma anche un piccolo numero di ancora in dubbio che non troveranno più motivo di vaccinarli se la fine di quelle restrizioni, più volte promesse, appare come un miraggio irraggiungibile. Le famiglie si chiederanno ‘Cosa li abbiamo vaccinati a fare?’, e chi ancora non lo ha fatto si chiederà ‘Perché vaccinarli se è tutto inutile?’.

E per i più piccoli? Anche loro legati a un banco e una mascherina senza poter socializzare davvero ed esprimersi liberamente e seppur sopportano tutto questo sono ancora legati a tamponi e quarantene nonostante la scienza (fonte The Lancet) li abbia più volte scagionati dall’accusa di untori e che abbia più volte dimostrato che l’infezione non sia mai grave per loro.

Lega(ta) a un filo è anche la Lega, ormai succube di un Cts fuori controllo e votato alla linea della massima precauzione che in Europa non segue più nessuno, Cts al quale la Lega non sa dire quel ‘No, qui comando io’ che invece il collega Zaia in Veneto, con autorità, proferisce spesso per rilanciare l’economia della regione e questa indubbiamente passa anche per scuole aperte e genitori liberi di lavorare senza rischiare una denuncia per abbandono di minore.

Una Lega, quella umbra, dove la mano destra non sa quello che fa la sinistra, con un Dott. Tuteri, stimato pediatra nonché vicesindaco di Perugia, che dichiara pubblicamente sui giornali l’esatto opposto del protocollo adottato il giorno prima dalla giunta diretta dal suo stesso partito, con un geometra Coletto imbelle cui il Cts non può certo dar peso, malgrado il ruolo che ricopre, e una Tesei ‘muta come un pesce’ e ben attenta a non pubblicizzare questo inverecondo protocollo alla vigilia delle elezioni… perché, non si sa mai, forse la linea della massima cautela questa volta fa perdere voti. Lega(ta) a un filo anche lei, probabilmente.

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