«Positivi in risalita? C’è legna da ardere…»

Covid in Umbria – Intervento del professor Luca Gammaitoni: «Se c’è una platea no vax dove il virus circola, i contagi si diffondono più velocemente»

Condividi questo articolo su

di Luca Gammaitoni *
Professore presso dipartimento di Fisica – UniPg

Che cosa sta succedendo ai contagi in Umbria (e in genere al resto d’Italia)? In due battute: l’incendio che speravamo domato non è ancora del tutto spento ed il motivo è che c’è ancora legna da ardere. Basta qualche scintilla per fare un nuovo falò, che speriamo sia piccolo ma non è detto.

Se avete più tempo per leggere, proviamo a ragionare.

Se guardiamo alla curva in figura si nota che il numero degli ‘attualmente positivi’, da circa un mese ha prima rallentato la sua velocità di discesa e, da oltre una settimana, ha invertito la tendenza e sta salendo di nuovo.

GLI INTERVENTI DEL PROFESSOR GAMMAITONI

Perché?

Per rispondere a questa domanda dobbiamo analizzare chi sono i nuovi contagiati che alimentano la curva. Dai dati della Regione Umbria emerge che c’è una significativa frazione di non vaccinati che mostrano una probabilità di infettarsi che è circa 4.5 volte quella delle persone vaccinate con doppia dose. Questi sono: sia adulti e giovani non vaccinati per scelta, che giovanissimi che non si sono potuti vaccinare perché sotto i 12 anni. Sono queste persone che alimentano prevalentemente la risalita dei contagi.

A causa della giovane età e di condizioni fisiche probabilmente buone della maggioranza dei contagiati attuali, per fortuna i ricoveri e le terapie intensive reagiscono finora poco a questa nuova crescita.

SPECIALE CORONAVIRUS – ARCHIVIO UMBRIAON.IT

Che succederà in futuro?

È innegabile che si sta formando una nuova curva a campana, ovvero una quinta ondata che potrebbe essere molto modesta in dimensioni e con basso impatto sui ricoveri e sulle terapie intensive. Ma questo esito favorevole non è scontato.

Cosa bisogna fare per non tornare a lockdown e restrizioni?

Semplice: vaccinare il maggior numero di persone, prima possibile. A partire da coloro che non sono stati mai vaccinati, con particolare attenzione ai giovani che per abitudini di vita (scuola, discoteca, socialità…) sono i maggiori vettori del virus.

Condividi questo articolo su
Condividi questo articolo su

Ultimi 30 articoli