Covid Umbria: «Tesei smentita da Arcuri»

La minoranza attacca la presidente della Regione su terapie intensive e piano adeguamento: «Basta incompetenza, arroganza e indisponibilità al dialogo»

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La mancata realizzazione delle terapie intensive in Umbria e il ritardo nell’adeguamento della rete ospedaliera. Questo l’argomento al centro dell’attacco rivolto alla giunta regionale da parte dei consiglieri di minoranza di Pd, M5S e Gruppo Misto: «La governatrice Donatella Tesei è stata smentita dal commissario Domenico Arcuri».

SPECIALE CORONAVIRUS – UMBRIAON

Domenico Arcuri

Lo scaricabarile

A mettere nel mirino Tesei sono Tommaso Bori, Michele Bettarelli, Simona Meloni, Fabio Paparelli, Donatella Porzi, Vincenzo Bianconi e Thomas De Luca: «La conferenza stampa del commissario Arcuri ha chiarito definitivamente lo scaricabarile che a livello locale, Lega e Fratelli d’Italia, stanno facendo verso il Governo. Scaricabile utile soltanto a nascondere l’inadeguatezza sconcertante di una maggioranza che a confronto con le altre regioni è riuscita a fare meno e peggio di tutti». La maggioranza – proseguono i consiglieri – ha avuto sette mesi per implementare i posti di terapia intensiva e adeguarsi al piano per il potenziamento della rete ospedaliera e ha perso tempo correndo dietro agli ospedali da campo e scaricando le sue responsabilità sul governo nazionale. Oggi le strutture sanitarie sono al collasso, non vi sono più posti letto per nessun tipo di patologia, non solo Covid. La conferenza stampa del commissario Arcuri ha fatto definitivamente chiarezza sulle fake news della Lega sul piano di rafforzamento degli ospedali. Il comma 14 dell’articolo 2 del Decreto Rilancio dispone infatti chiaramente che già da maggio la Regione avrebbe potuto realizzare i piani di adeguamento della rete ospedaliera utilizzando sin da subito i 25 milioni messi a disposizione dal Governo. L’Umbria – sottolineano – avrebbe potuto utilizzare sin da subito quella cifra senza aspettare i bandi commissariali che costituiscono oggi un ulteriore strumento a supporto soprattutto di tutte quelle regioni, come l’Umbria, che non hanno chiesto la delega commissariale».

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Il piano della riorganizzazione

Gli esponenti della minoranza mettono inoltre in evidenza che «si tratta di soldi che la Regione poteva spendere subito per adeguare gli ospedali con copertura totale a rendicontazione. Ma la notizia più clamorosa emersa dalla conferenza stampa di giovedì riguarda proprio il piano di attuazione della rete ospedaliera che illustra come l’Umbria intendeva spendere quei soldi, a disposizione già da maggio, e con quali tempistiche. Il piano per la riorganizzazione definito dalla Regione – spiegano – avrebbe avuto tempi d’attuazione di ben oltre 2 anni. Ciò significa che nelle intenzioni della giunta regionale l’aumento strutturale delle terapie intensive sarebbe entrato a regime solo nel 2023. Basta incompetenza, arroganza e indisponibilità al dialogo. Siamo a un passo dalla catastrofe; è ora di rimboccarsi le maniche e la Tesei sia la presidente di tutti gli umbri, non solo una militante di partito».

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