Il punto sull’emergenza Covid-19 in Umbria. E’ stato fatto giovedì mattina dal nucleo epidemiologico regionale, rappresentato da Marco Cristofori e Carla Bietta. «La curva epidemica si è piegata e sta tornando ai valori di inizio ottobre – ha detto Cristofori -, segno che le misure restrittive stanno facendo effetto e che bisogna proseguire. Circa l’indice RT, è stabilmente al di sotto di 1 e ora siamo a 0,65 circa. La curva degli attuali positivi è in forte discesa per tutte le fasce di età. Lo stesso rapporto fra tamponi e positivi sta fortemente scendendo: era del 17,20% fra il 2 e l’8 novembre e nell’ultima settimana siamo arrivati al 7,83%. Dopo Veneto ed Emilia, siamo la regione che fa più tamponi in Italia, calcolati su 100 mila abitanti. La curva dei ricoveri ha iniziato una flessione, in logico ritardo rispetto a quella dei positivi. Come ospedalizzati siamo ad una media di 44 per 100 mila abitanti, in una posizione centrale rispetto alla ‘classifica’ delle altre regioni italiane e ben sotto la media nazionale. Circa i decessi, anche questa curva sta subendo una flessione che giunge circa 20 giorni dopo la piegatura della curva dei casi attuali. Il tasso di letalità in Umbria, il 6 dicembre, era 1,82: uno dei più bassi in Italia, come nella prima ondata».
SPECIALE COVID – UMBRIAON
COVID: «APERTURA SCUOLE INFLUISCE PER IL 25%»