Cronache umbre rese ‘eterne’ da Patalocco

Intermedia pubblica ‘Delitti e castighi. Antiche cronache umbre di ordinaria follia’: ultima ‘fatica’ del giornalista ternano

Condividi questo articolo su

Un coinvolgente scorcio nella storia dell’Umbria visto attraverso la prospettiva della cronaca. È ciò che offre al lettore l’ultimo lavoro di Walter Patalocco, ‘Delitti e castighi. Antiche cronache umbre di ordinaria follia’, pubblicato da Intermedia Edizioni.

Il contenuto

Un cronista di razza compie un viaggio nella cronaca nera più efferata, sconcertante e singolare del passato, restituendo al lettore la suggestiva descrizione della società umbra a cavallo tra 800 e 900, vista attraverso omicidi, avvelenamenti, truffe, vendette di mogli tradite, nobili decaduti, tragici scherzi, rivolte di contadini, burle del destino.

La recensione

Enrico Menduni, così racconta il libro nella prefazione: «Si comincia con le rapine alle diligenze e si finisce con gli elicotteri dei carabinieri che volteggiano sopra i monti Sibillini. Dalle pagine ingiallite di quotidiani nazionali e locali ha estratto cronache di delitti di sangue e figure di briganti, ribelli, truffatori e vagabondi ma anche tanta gente ‘per bene’: professionisti, deputati, arcivescovi, politici, dirigenti industriali e nobiluomini non sempre nella veste delle vittime. Volutamente non li ha messi in ordine cronologico né li ha divisi per tipologie, riproducendo così la casualità della cronaca e insieme le costanti degli ultimi centocinquant’anni. Con la parziale eccezione del ventennio fascista, poco rappresentato ma solo perché il regime riduceva al minimo lo spazio destinato alla cronaca nera, per motivi propagandistici».

Reati antichi, nuovi, eterni

Gran parte di questi delitti ruota attorno a due concetti che sicuramente il lettore ben conosce: il denaro e l’amore. Ma andiamo con ordine. Il denaro si può ottenere per via delinquenziale rapinandolo a chi ce l’ha, o si pensa che l’abbia, oppure rubandolo a qualcuno che magari si sveglia durante il furto, e allora bisogna ammazzarlo. Magari organizzando una truffa, meglio se inventandosi un casato nobiliare o una divisa da ufficiale; oppure, nella pace di un convento femminile, continuando a incassare la pensione delle monache volate al cielo senza avvertire l’Inps o l’Intendenza di finanza. Essendo l’Umbria piena di opere d’arte conservate in chiese e cappelle, si può anche far sparire un quadro del Pinturicchio da una chiesa di Spello ed esportarlo illegalmente in Francia. Qui è un Bernabò che organizza la cosa: forse un ricordo del marchese Giovanni Pietro Campana collezionista d’arte nella Roma papalina, peraltro finito in galera anche lui. Dato che il quadro del Pinturicchio è ingombrante e, involucro compreso, pesa 67 chili, la collaborazione all’azione criminosa del parroco e del sagrestano è quanto mai gradita. Le rapine sono un must ottocentesco nelle strade umbre, sconfinando in Sabina o in Maremma: si fermano le diligenze, oppure come nel Far West si tende un agguato al carro che trasporta l’oro: in questo caso le buste paga dell’azienda Jork, appaltatrice dei lavori per la costruzione della ferrovia Orte-Foligno. Il carro è scortato da sei lancieri, che debolmente rispondono al fuoco dei banditi: gli hanno dato poche munizioni e quindi la loro performance non è brillante. In assenza di diligenze si può sempre rapinare uno dei tanti conventi: non c’è che l’imbarazzo della scelta. Ovviamente i fraticelli non hanno un gran che, ma bisogna accontentarsi.

L’autore

Walter Patalocco, giornalista di lungo corso, dedica da diversi anni  la propria attenzione soprattutto alla sua terra d’origine, l’Umbria. Dopo aver partecipato alla realizzazione di una guida turistica della regione è stato autore di numerosi libri, tra i quali “I Rossi e il Professore- Ciaurro sindaco di Terni” e tra i più recenti  “ThyssenKruppen”, sulla privatizzazione e sugli anni di gestione tedesca delle acciaierie di Terni, “L’Umbria si racconta”, e “Ternani, che gente!”. E’ autore di saggi riguardanti la politica e l’economia umbre.

Condividi questo articolo su
Condividi questo articolo su

Ultimi 30 articoli