Da Vinci in Umbria: «Papa, senti la storia»

Fu Nicolò Tomìo, figlio dello storico d’arte Luca, ad avere l’intuizione sul celebre disegno ‘Paesaggio con fiume’. Domenica lo ha raccontato al Santo Padre

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di Francesca Torricelli

«Papà, ma questa non può essere la Cascata delle Marmore?». Fu proprio Nicolò Tomìo, nella Galleria degli Uffizi di Firenze, a lanciare l’input al padre Luca che ha poi avviato studi e ricerche sul celebre disegno di Leonardo da Vinci ‘Paesaggio con fiume’. Ed è proprio di questa intuizione che domenica, a Roma, Nicolò ha parlato con Papa Francesco.

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Il Paesaggio di Leonardo da Vinci

Papa Francesco Un emozionato Nicolò domenica ha, infatti, avuto modo di stringere la mano al Santo Padre durante una visita alla casa ‘Durante e dopo di noi’ di Roma. Con lui c’era il papà Luca e don Pino – parroco della parrocchia Santa Maria Annunziata e San Brizio di Papigno – che ha raccontato a Papa Francesco come l’intuizione del ragazzino abbia «sconvolto completamente la storia su Leonardo da Vinci e come molti studiosi oggi stiano rivedendo questa storia». Secondo Papa Francesco, «per portare avanti cose come questa ci vuole gioia, capacità di stupore e di essere aperti alle sorprese di Dio. Se uno ha il cuore freddo e non sente queste cose davanti allo stupore che provoca la novità, non può capire. I sognatori sono quelli che hanno fatto la storia».

Leonardo e San Francesco «Il mio semplice lavoro di storico dell’arte – sottolinea Luca Tomìo – supportato da sempre con grande forza da tutta la Diocesi di Terni-Narni-Amelia, non necessita di alcun additivo straordinario e prosegue serenamente. Sono però certamente felice che nel contesto di una giornata semplice, ma al tempo stesso straordinaria, in cui Papa Francesco ha dato la giusta priorità ai nostri fratelli diversamente abili, abbia anche potuto apprezzare la straordinaria semplicità dell’intuizione di mio figlio che ha spalancato agli studi sul rapporto tra Leonardo da Vinci e San Francesco. Proprio come ha evidenziato il Papa, bisogna avere sempre il coraggio e la ‘capacità di essere aperti alle sorprese di Dio’».

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