Danni da cinghiali: «Servono più risorse»

Il presidente dell’Atc Perugia 1 lancia l’allarme: «Vista l’emergenza Covid è ingiusto far pagare ai cacciatori la quota mancante»

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Assommano a quasi 320 mila euro i danni causati dalla fauna selvatica alle produzioni agricole nei territori di competenza dell’Ambito territoriale di caccia Perugia 1 (Atc Pg 1), tra alto Tevere, eugubino, perugino e Trasimeno. Di questi, ben l’89% provocati da cinghiali.

«Servono fondi ulteriori»

«Purtroppo, rispettando la normativa vigente – spiega il presidente dell’Atc Pg 1, Igor Cruciani – tra fondi regionali e risorse nostre siamo stati in grado di liquidare solo il 90% dei danni subiti dagli agricoltori. Per completare i risarcimenti, impegno che intendiamo assolutamente rispettare, mancano circa 30 mila euro. La copertura finanziaria, per la normativa regionale vigente, spetta obbligatoriamente ai cacciatori iscritti alle squadre che operano nei distretti di caccia al cinghiale dove, a fronte del mancato raggiungimento del piano di abbattimento assegnato, i danni da risarcire sono risultati superiori alle risorse regionali specificatamente stanziate. Considerato però il grave stato di crisi economica che si è venuta a creare per l’emergenza coronavirus e tenuto conto della fattiva collaborazione ricevuta dalle squadre nella prevenzione dei danni causati dal cinghiale, crediamo non sia opportuno richiedere ai cacciatori questa quota mancante. Abbiamo perciò chiesto alla Regione Umbria un contributo extra rispetto ai fondi già stanziati». I fondi richiesti alla Regione si andrebbero quindi ad aggiungere ai circa 224vmila euro già assegnati all’Atc Perugia 1 proprio per l’indennizzo dei danni all’agricoltura causati da fauna selvatica. «Le restanti necessarie risorse – ricorda Cruciani – provengono da economie generate nei distretti virtuosi e da risorse proprie dell’ente. Nello specifico, abbiamo ripartito il surplus dei distretti con bilancio positivo su quelli con bilancio negativo».

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