Ddl Zan, bufera sulla Castellani: «Parole farneticanti. Vada via»

Umbria – Dopo le parole del garante dell’infanzia, le opposizioni in Regione vanno all’attacco: «Perché non si esprime su bullismo e discriminazioni di genere?»

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La sua opinione – chiara – era prevedibile che suscitasse reazioni. E puntuali sono arrivate, a partire da quella delle minoranze in consiglio regionale che ne chiedono le dimissioni. Bufera sul garante dell’infanzia e dell’adolescenza dell’Umbria, Maria Rita Castellani, che lunedì si è espressa in termini molto critici rispetto al Ddl Zan. Ora i gruppi consiliari di opposizione sono altrettanto netti: «Vada a casa».

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«Posizioni sessiste e ultra conservatrici»

«Le dichiarazioni diffuse lunedì dalla garante Castellani – affermano le minoranze di palazzo Cesaroni – sono soltanto le ultime di una lunga serie di uscite imbarazzanti e fuori luogo, che evidenziano come le posizioni espresse pubblicamente sul tema dei diritti civili, siano del tutto incompatibili con la funzione e il ruolo assegnatole dalla legge regionale sulla base del principio di autonomia e indipendenza. Tenuto conto del profilo scelto a suo tempo dalla Lega – si legge nella nota -, avevamo segnalato già in occasione della sua nomina, il rischio di vedere ben presto strumentalizzata a fini politici la figura del garante, schiacciata su posizioni sessiste e ultra conservatrici che ben poco hanno a che vedere con la diffusione di una cultura dell’infanzia e dell’adolescenza, finalizzata al riconoscimento dei bambini e delle bambine come soggetti titolari di diritti. Abbiamo sperato che prevalesse in lei il senso delle istituzioni che, come dovrebbe sapere, al di là di ogni legittimo credo religioso, sono fondate sui valori della democrazia e della laicità dello Stato. Ma, nostro malgrado, non è stato così».

«Dichiarazioni farneticanti. Si dimetta»

Le opposizioni in consiglio regionale rincarano poi la dose: «Avremmo voluto sentirla denunciare le aggressioni, i casi di bullismo e di violenza motivata dall’orientamento sessuale che colpisce decine di minori anche all’interno delle scuole dell’Umbria. La dottoressa Maria Rita Castellani, invece, in qualità di garante dell’infanzia e dell’adolescenza, a proposito del Ddl Zan è arrivata a sostenere, tra le altre cose, che con l’approvazione di questo progetto di legge, ‘il sesso biologico non avrà più importanza dal punto di vista sociale perché conterà soprattutto il sesso culturale cioè quello percepito come, d’altra parte, si potrà scegliere l’orientamento sessuale verso cose, animali, e/o persone di ogni genere e, perché no, anche di ogni età, fino al punto che la poligamia, come l’incesto, non saranno più un tabù ma libertà legittime’. Tali farneticanti dichiarazioni – proseguono i consiglieri regionali – che vanno persino oltre le posizioni espresse dall’ala oltranzista e ultracattolica vicina sia al senatore della Lega Simone Pillon, che alla stessa Castellani, sono per noi motivo di grave pregiudizio per il proseguimento del mandato della stessa. Riteniamo dunque doveroso chiederne la dimissioni, auspicando che, a difesa dei diritti dei minori possa essere nominata un’altra figura, maggiormente degna di interpretare questo ruolo e in grado di svolgere le funzioni che la legge attribuisce senza i pesanti condizionamenti dogmatici e retaggi subculturali che stanno caratterizzando il mandato della dottoressa Castellani. Coerentemente con ciò, chiederemo l’audizione della garante in terza commissione per verificare tali posizioni e per chiedere sia alla commissione che al consiglio di esprimersi nel merito».

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