Disastro di Gubbio, una comunità sospesa fra dolore e speranza

Il lutto, le indagini, la rabbia. Samuele ed Elisabetta non ci sono più. Alessio – neanche 18 anni – lotta fra la vita e la morte

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C’è profondo dolore nella comunità umbra per quanto accaduto venerdì alla Greenvest di Gubbio, il laboratorio di località Canne Greche dove si produceva la cannabis ‘light’ per scopi terapeutici. L’edificio è saltato letteralmente in aria con conseguente crollo del solaio, incendio ed altre esplosioni in serie. Sotto quelle macerie hanno perso la vita due persone: il 19enne di origini siciliane Samuele Cuffaro, secondo di tre fratelli e che, dopo il diploma conseguito all’Ipsia lo scorso anno, aveva iniziato a lavorare per l’azienda con un contratto a chiamata. E la 52enne Elisabetta D’Innocenti, che in passato aveva lavorato come cameriera, il cui corpo senza vita è stato recuperato dai soccorritori circa 4 ore dopo la prima deflagrazione.

Gubbio piange Samuel e c’è chi vuole far sentire la sua voce

Le condizioni degli altri coinvolti

Tre sono le persone rimaste invece ferite. Alessio, il più giovane, quasi 18enne, è ricoverato in gravi condizioni all’ospedale ‘Bufalini’ di Cesena con ustioni in tutto il corpo ed un trauma midollare. Il 28enne Kevin Dormicchi si trova in osservazione breve intensiva all’ospedale di Branca – la prognodi è di 30 giorni – con un trauma alla colonna vertebrale e qualche ustione. Il titolare dell’azienda, il 32enne eugubino Alessandro Rossi, ha riportato vaste ustioni su tutto il corpo ed è stato operato d’urgenza venerdì sera all’ospedale di Branca dall’equipe della chirurgia ricostruttiva, diretta dal dottor Marino Cordellini, che si è avvalsa della fondamentale collaborazione – oltre che degli anestesisti – dei medici otorini ed oculisti. Anche nel suo caso la prognosi stabilita dai sanitari è di 30 giorni.

Due vite spazzate via nell’esplosione della Greenvest di Gubbio

L’indagine

Lo stesso Rossi è stato indagato dalla procura di Perugia – un atto dovuto – al pari dell’altro titolare dell’attività incentrata sulla cannabis terapeutica, Gabriele Muratori. Titolare del fascicolo è il pm Gemma Miliano che parte dalle ipotesi colpose legate a disastro, omicidio e lesioni. Decisivi ai fini dell’indagine saranno gli accertamenti tecnici volti a ricostruire le cause dell’esplosione, con la fuga di gas che non sarebbe l’unica – e forse neppure la principale – ipotesi sul campo. Al vaglio della polizia giudiziaria dei vigili del fuoco ci sono infatti anche le sostanze presenti nel laboratorio, alcune dei quali – come i solventi, presenti in fusti – altamente infiammabili. Il lavoro è comunque in corso e procederà anche sulla base degli esiti degli esami autoptici, previsti per i prossimi giorni.

L’angoscia dei testimoni, poi lo scoppio e le lacrime: «Sono morti tutti»

Il presidio dei sindacati

Intanto lunedì mattina alle ore 10 i sindacati si ritroveranno in presidio a Perugia, sotto la sede della prefettura, per far sentire la voce del mondo del lavoro dopo l’ennesima tragedia. «Quello che continua ad accadere in Umbria, come nel resto del Paese è semplicemente inaccettabile – affermano Cgil, Cisl e Uil -. Non ci vogliamo rassegnare a questo stillicidio di vittime inermi». Le sigle hanno chiesto un incontro al prefetto Gradone: «Vogliamo ribadire che è necessario adeguare la nostra società alla sicurezza, costruendo prima di tutto una cultura del lavoro in sicurezza. Perché deve essere inaccettabile l’improvvisare, l’arrangiarsi, il rischiare nel lavoro. O si fa questo salto – proseguono i sindacati – oppure è inutile e da ipocriti piangere queste giovani vite spezzate».

Esplosione di Gubbio: la ricerca dei corpi

Gubbio fra dolore e speranza

Intanto a Gubbio, che ha proclamato il lutto cittadino, la ‘Giornata internazionale della Croce Rossa’ – con piazza San Giovanni illuminata di rosso – è stata dedicata alla memoria delle due vittime. Dolore per chi non c’è più e speranza che gli altri, a partire dal giovanissimo ricoverato a Cesena, possano presto migliorare. «Tutta la città è sgomenta, sopraffatta dal dolore – afferma il sindaco di Gubbio Filippo Stirati -. Non esistono parole sufficienti a descrivere quello che tutti viviamo in questo momento. Sono stato sul luogo dell’incidente per diverse ore, assistendo al ritrovamento di entrambe le vittime e condividendo momenti difficilissimi al fianco di familiari e amici di Samuel ed Elisabetta, straziati dal dolore. È davvero terribilmente emblematico il fatto che a perdere la vita siano stati una donna e un giovane ragazzo, simboli entrambi degli enormi problemi sul fronte del lavoro che oggi questo Paese vive. Samuel, Elisabetta e gli altri ragazzi coinvolti nella tragedia cercavano una prospettiva, una speranza – conclude Stirati -. Non è davvero umanamente accettabile pensare che siano morti lavorando».

Tragedia di Gubbio: esplode laboratorio di ‘cannabis light’ – Foto

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