di S.F.

Un ulteriore ‘carico’ da quasi 1,5 milioni di euro per la massa passiva del Comune di Terni nell’ambito della procedura di dissesto finanziario. L’istanza è dello scorso 3 marzo ed a distanza di quattro mesi è arrivato il via libera dell’Organo straordinario di liquidazione: riguarda una società più che vicina a palazzo Spada, vale a dire la Sii Scpa. Motivo? Smaltimento del percolato, fornitura di servizi e nuovi allacci per un periodo di diversi anni. C’è un problema: da quanto risulta il gruppo non ha accettato lo stralcio del credito al 60% previsto per la liquidazione.
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Cifra di rilievo
Si tratta di una delle cifre più corpose ammesse dall’Osl da quando è stato avviato l’iter nell’ambito della procedura semplificata per la liquidazione dei crediti. La Sii ha chiesto l’ammissione per 1 milione 358 mila euro, la maggior parte delle quali – poco più di 1 milione – per la fornitura di servizi. Il resto è per lo smaltimento del percolato e gli allacci. Ci ha pensato la dirigente alle attività finanziarie Grazia Marcucci a lavorarci sopra per verificare tutto il necessario per arrivare alla deliberazione dell’Organo straordinario di liquidazione: «Il totale delle fatture non pagate relative ai consumi idrici del comune fino al 31 dicembre 2017 è pari a 1.137.433,96 euro al lordo Iva».
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Il credito e il no allo stralcio
Calcoli su calcoli, poi il dato definitivo: l’Osl – Giulia Collosi, Eleonora Albano e Massimiliano Bardani – ha dato il semaforo verde per una cifra complessiva di 1 milione 434 mila euro. Senza stralcio: la Sii non ha accettato di incassare ‘solo’ 800 mila euro e dunque se ne riparlerà più avanti.