Dissesto Terni, 22 milioni di euro di debiti accettati. L’allarme per massa rifiuti

Confronto tra Filipponi e Masselli sulla procedura ed il piano di estinzione. L’assessore: «Rischio nuova incapacità finanziaria al termine dell’iter». I numeri attuali

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di S.F.

Il dissesto finanziario del Comune di Terni, il piano di estinzione e soprattutto i problemi che ci saranno al termine della procedura in sviluppo da parte dell’Organo straordinario di liquidazione. Il tema è stato al centro dell’attenzione di un lungo scambio tra il capogruppo del Pd Francesco Filipponi – l’interrogante – e l’assessore alle attività finanziarie Orlando Masselli: sul ‘groppone’ di palazzo Spada rimarranno diversi milioni di euro una volta concluso l’iter. Non spiccioli. Cose già note da tempo ma quantomeno ora si inizia a ragionare sui numeri.

DISSESTO TERNI, PARLA COLLOSI (OSL): «INIZIATO LAVORO SU PIANO ESTINZIONE»

La presidente dell’Osl del Comune di Terni, Giulia Collosi

Oltre quattro anni dal dissesto: gli input

Sul tema si è espressa di recente la presidente dell’Organo straordinario di liquidazione, Giulia Collosi, parlando ad inizio marzo di avvio del piano di estinzione. Il mirino per chiudere la vicenda è al 2023 e Filipponi ha chiesto deludicazioni di carattere tecnico su diverse partite: i creditori che non accettato la transazione con ‘taglio’ del 40% rispetto all’importo originario (la procedura semplificata), la possibilità di terminare la partita entro il 31 dicembre 2021, il cronoprogramma e le risorse messe a disposizione. Questione tutt’altro che semplice. Una cosa è certa: chiunque governerà dal 2023 in avanti si ritroverà un bel po’ di milioni di euro da pagare.

PIOGGIA DI RIFIUTI TRA I CREDITORI: MAXI ACCANTONAMENTO OSL DA 5 MILIONI
LA PROCEDURA SEMPLIFICATA E LO STRALCIO DEL 40% DEI CREDITI

Orlando Masselli

Masselli, i complimenti a Filipponi ed i problemi

Tra l’assessore e l’esponente Dem c’è stima personale – al netto dello scontro politico per via delle rispettive appartenenze politiche – e dunque Masselli inizia a rispondere partendo su questo: «Persona spiritosa, preparata e simpatica, ma queste sono cose che avrei dovuto chiedere io a Lei visto ciò che è successo. Dipende dall’organismo straordinario di liquidazione e voi, nel 2018, non avete deliberato il dissesto». Poi si entra nel merito: «Dal punto di vista legislativo il dissesto contiene procedure abbastanza fumose e nel tempo sono peggiorate, lasciando vulnus aperti. E l’ultima legge di bilacio non ha fatto granché bene: per Torino ci sono 221 milioni, Reggio Calabria 45 milioni, Messina 10. Terni niente». Dunque? «Non è scontato – l’allarme – pensare che l’ente riequilibrato, una volta finito il dissesto, abbia la capacità di inglobare partite che non hanno trovato nella gestione liquidatoria la loro conclusione. Il rischio? Che ci si ritrovi in una nuova situazione di incapacità finanziaria per via della massa di posizioni debitorie che hon hanno accettato la transazione. In tal senso l’Osl ha già accantonato il 50% della cifra».

OLTRE 12 MILIONI DI EURO ALL’OSL PER IL PAGAMENTO

Francesco Filipponi

La cautela e l’impatto

A seguire alcuni numeri per far capire le conseguenze: «Stiamo procedendo – ha aggiunto Masselli – con molta cautela nell’accantonamento perché il Comune di Terni, a fronte del riaccertamento delle passività pregresse pre dissesto (sul quale già gravava l’anticipazione da 18 milioni), avrà un debito che non è mai stato disconosciuto». Tirati in ballo anche i debiti non transatti ed il fondo vincolato pluriennale: «Creeranno qualche problema di impatto finanziario e stiamo cercando di fare una politica finanziaria per creare disponibilità alla nuova amministrazione post termine del dissesto». Si prosegue andando nel dettaglio: «Chiusura dissesto? Presumibilmente da qui ad un anno. Poi c’è l’invio al ministero dell’Interno e al momento non possiamo dare dei tempi. L’Osl opera in posizione autonoma ed indipendente rispetto agli altri organi. I compensi per loro sono disposti per decreto», ha sottolineato in merito ad uno specifico input del consigliere.


1° MARZO 2018, DISSESTO DEL COMUNE

L’Organo straordinario di liquidazione del Comune di Terni

I numeri e la replica di Filipponi

Bene. Ma le cifre? Ci sono: «Per quel che concerne le proposte transatte ad oggi sono stati accettati debiti per 22 milioni 320 mila euro, di cui il 60% sono stati pagati (13 milioni di euro, come da iter per la procedura semplificata). La massa passiva non accettata è al momento pari a 10 milioni 93 mila euro: di questi Osl ha già accontatonato il 50% e l’altro 50% cadrà sul groppone del Comune quando la procedura sarà chiusa». Masselli ha citato anche gli oltre venti milioni messi a disposizione dal ministero degli Interni per il pagamento: «I nostri figli e probabilmente nipoti li inizieranno a pagare da qui ai prossimi venti anni». La storia è lunga, dissesto a parte. In replica Filipponi ha in prima battuta risposto alla premessa dell’assessore: «La simpatia è ricambiata considerato anche l’abbraccio ‘salvifico’ che gli ho dato una decina di giorni fa (si riferisce alla lite verbale con Emanuele Fiorini, ndr). Ricordo che noi, come amministrazione precedente, non abbiamo approvato il dissesto ci furono le dimissioni del sindaco. Noto che per la massa passiva 1/3 dei crediti non sono stati accettati. Soddisfatti parzialmente per le risposte. Per le tempistiche – ha concluso – ci riserviamo interlocuzioni successive». Chissà se a stretto giro sarà possibile avere in audizione l’Osl in III commissione consiliare. L’unico precedente è del 6 maggio 2019.

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