Danno erariale da oltre 200 mila euro per il mancato utilizzo del drone acquatico ‘Galileo’ da parte dell’Arpa Umbria. Questa è l’accusa mossa dalla Guardia di finanza, dopo gli accertamenti della procura regionale della Corte dei conti, nei confronti di quattro persone: nel mirino le ingenti spese per l’acquisto dell’apparecchio volante.
IL VIDEO DEL 2014 PER LA PRESENTAZIONE
La storia
Il drone era stato progettato e poi realizzato per i monitoraggi ambientali e l’acquisizione di dati scientifici da ambienti acquatici (fiumi, laghi, ecc.). Era composto da un’imbarcazione di circa sei metri di lunghezza con due motori elettrici indipendenti, radar e sonda multiparametrica: strumenti utili per eseguire in tempo reale l’analisi clinica dell’acqua e raccogliere campioni. L’Arpa lo ha acquistato nel 2013 e – sottolinea la Finanza – dopo aver svolto alcune missioni come test, era stato utilizzato a livello operativo solo in tre circostanze nel gennaio 2016. Poi tre anni di inutilizzo e nel 2019 via la strumentazione: è stato trasformato in una mera imbarcazione. Da qui gli approfondimenti e la segnalazione.