Umbria, sulla giunta la Tesei batte i partiti

Con la coda fra le gambe la Meloni, attapirati anche Salvini e Berlusconi. Ma è comunque una giunta di marca leghista: le deleghe ufficiali. Sabato c’è Salvini

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di P.C.

La ‘squadra’ è pronta e sabato pomeriggio – con le ‘sardine’ a fare da controcanto in piazza Italia – Salvini la ‘celebrerà’, almeno per ciò che attiene la componente leghista, alla Città della Domenica (Perugia). L’eventuale presenza di tutti gli assessori regionali all’evento leghista marchierebbe ulteriormente il timbro del Carroccio su questa giunta. Sempre che l’evento non diventi di coalizione, e allora avere tutti i membri del nuovo esecutivo Tesei presenti, potrebbe essere più probabile: «A dieci giorni dal mio insediamento, ho firmato giovedì pomeriggio i decreti di nomina per una giunta composta da persone di esperienza e professionalità, le cui competenze saranno a servizio della nostra regione. L’Umbria, come abbiamo più volte ribadito, ha bisogno di cambiare passo, e perché questo avvenga vi è la necessità di un lavoro sinergico di tutti i soggetti in campo», le parole della neo presidente della Regione.

Donatella Tesei giovedì in Regione

L’Umbria verde e gli orari delle partite

Se pure gli assessori dichiaratamente leghisti saranno solo due, possiamo quindi definirlo un governo ‘verde’ quello che guiderà l’Umbria. E con una bella spruzzata ternana, come lo stesso Salvini ha tenuto a precisare nel corso della sua recente uscita nella città dell’acciaio. Talmente ternana che l’evento è stato organizzato senza tener conto che in contemporanea c’è la partita del Perugia (impegnato a Pordenone), bruciandosi di fatto gran parte dei sostenitori leghisti tifosi del Grifo: di fronte al dilemma fra il verde e il biancorosso, in molti non avranno dubbi e si posizioneranno davanti agli schermi, a meno di non allestire uno spazio ad hoc nell’area del parco che sovrasta il Curi.

La nuova giunta e le deleghe ufficiali. Morroni vice

Ecco i nomi, dunque, ormai stranoti: il veronese Luca Coletto (Sanità, tutela e promozione della salute, programmazione e organizzazione sanitaria, sicurezza dei luoghi sul lavoro, sicurezza alimentare, politiche e programmi sociale, politiche immigrazione, politiche familiari per infanzia e per i giovani, politiche per l’immigrazione, cooperazione, associazioni e volontariato sociale, politiche di parità di genere), Paola Agabiti (Bilancio, turismo, sport ed impiantistica sportiva, risorse umane, programmazione europea e politiche di coesione, internazionalizzazione e promozione dell’Umbria, risorse patrimoniali, grandi manifestazioni e record, associazionismo culturale, politiche dello spettacolo, istruzione, diritto allo studio, edilizia scolastica, beni e attività culturali, riqualificazione urbana, rapporti con l’agenzia per il diritto allo studio), Michele Fioroni (Sviluppo economico, politiche per la competitività e crescita, commercio e terziario innovativo, tutela dei consumatori, politiche industriali, politiche del credito, politiche per la crescita di imprese e start up, formazione professionale e Its, politiche attive del lavoro, rapporti con Arpal, infrastrutture tecnologiche, innovazione e agenda digitale, relazioni internazionali, semplificazione amministrativa, riforme della pubblica amministrazione e istituzionali, attuazione riforma Province, servizi pubblici locali ed attuazione Agenda urbana), Roberto Morroni (Agricoltura, sviluppo rurale, programmazione forestale, promozione sistemi naturalistici, caccia e pesca, rapporti con l’Afor, energia, energia da fonti rinnovabili, rapporti con Arpa, tutela e valorizzazione ambientale, prevenzione e protezione dell’inquinamento, piano regionale dei rifiuti, rischio idrico) ed Enrico Melasecche (Infrastrutture, trasporti, mobilità urbana, politiche della casa, rapporti con le società di trasporto pubblico, rapporti con Ater, lavori ed opere pubbliche, mitigazione rischio sismico, sicurezza nei cantieri, protezione civile, politiche del paesaggio e politica sicurezza urbana e polizia locale). Ha vinto la Tesei, che spingeva per avere 2 leghisti puri più l’assessore comunale di Perugia, che è stato di fatto suo spin doctor in campagna elettorale, come già lo è stato di Romizi. Come noto, la Tesei terrà per sé il ruolo di vicecommissario per la ricostruzione: avrà anche la programmazione strategica generale, rapporti con il governo e istituzioni Ue, rapporti con università e centri di ricerca, rapporti con Aur, coordinamento degli interventi per la sicurezza dei cittadini, coordinamento ed indirizzo delle società partecipate regionali (Sviluppumbria e Gepafin) e delle agenzie regionali, comunicazione istituzionale.

Passa la linea Tesei su tutta la linea

Su Salvini

Smentito due volte Salvini, che aveva assicurato a più riprese che i componenti della giunta sarebbero stati non solo tutti umbri, ma quasi tutti da pescare fra gli eletti. E che i nuovi assessori si sarebbero dovuti dimettere dalla carica di consigliere. Niente di tutto ciò accadrà. C’è il veneto Coletti; ci sono i due assessori comunali di Perugia (Fioroni) e Terni (Melasecche) con conseguenti surroghe. Fioroni non era candidato. Melasecche non era stato eletto. E ci sono conferme sul fatto che nessuno dei consiglieri che saranno in giunta lasceranno lo scranno di consigliere, nonostante Salvini, non più tardi di tre giorni fa a Terni, abbia fatto presente quale sia la sua posizione sul tema.

Su Meloni

Sconfitta anche la Meloni, che non avrà di fatto un suo componente in giunta: Fioroni è assai vicino a Fdi, ma non è certo un elemento di spicco del partito, infatti entrerà come tecnico. Lei preferiva Fortini. E sconfitta anche per il fatto che il presunto ticket Tesei-Squarta, più volte annunciato e addirittura sbandierato pubblicamente, non andrà in porto. Il vicepresidente sarà di Forza Italia e sarà Morroni. Almeno stando a quanto risulta dagli spifferi arrivati fin qui in attesa dell’annuncio ufficiale.

Su Berlusconi

E sconfitto anche Berlusconi, che comunque è quello che registra meno perdite rispetto alle richieste ufficiali (anche perché, essendo l’anello debole, di richieste ne aveva fatte poche. Anche lui aveva auspicato una giunta tutta umbra (e non sarà così) e anche lui aveva auspicato le dimissioni degli assessori (e non sarà così). Inoltre, è noto che lui avrebbe preferito la Pernazza, non eletta in consiglio, così da avere un posto in più. Non è stato accontentato.

Le nomine nei capoluoghi

Ovvio che non finisce qui. I partiti presenteranno il conto sua su base comunale – innanzitutto – chiedendo a Romizi e Latini di essere presi in considerazione nelle surroghe (anche se si parla addirittura di rimpasti), ma anche sulle altre nomine che arriveranno nei prossimi mesi. Ci sono le commissioni, ci sono le partecipate e soprattutto c’è la sanità da rifondare. E sappiamo quanto il boccone sia ghiotto.

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