Elettrodotto Terni nord verso la demolizione

Il Mise autorizza lo spostamento della linea da 220 kV lontano da Campitello e Gabelletta: saranno rimossi 12 chilometri di impianti

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di F.L.

I tempi, di certo, non saranno brevi. Ma c’è un decisivo passo in avanti nell’annosa questione relativa al progetto di variante dell’elettrodotto Pietrafitta-Villavalle, che – con tutti i relativi rischi di inquinamento elettromagnetico – attraversa attualmente un’area densamente abitata tra Campitello e Gabelletta, passando sopra le case e le teste di qualche migliaio di ternani.

Fontana di Polo

I lavori

Il ministero dello Sviluppo economico ha infatti dato recentemente il proprio parere positivo alla variante, attraverso la quale la linea da 220 kV verrà allontanata dalle zone più popolate. Tutto questo sarà possibile grazie all’utilizzo di un’altra linea che si trova nelle vicinanze, ora inattiva e già per lunghi tratti demolita, che con due raccordi – uno nei pressi di Cesi e l’altro in zona Fontana della Mandorla, comunque in aree molto meno urbanizzate – verrà collegata a quella in funzione. La realizzazione di questa variante renderà così possibile la demolizione di circa 12 chilometri di elettrodotti. 

L’iter

Ora la palla passa alla Regione, che dovrà redigere l’atto di intesa tra i soggetti coinvolti, poi l’ultimo passaggio sarà la sottoscrizione al ministero dell’atto definitivo che darà il via ai lavori, che saranno totalmente a carico del gruppo Terna. «I tempi per vedere concluso il progetto saranno lunghi, ma finalmente si risolverà un problema che si trascina già da parecchi anni» commenta l’assessore comunale all’ambiente, Benedetta Salvati.

Impatto ridotto

Come aveva sottolineato la stessa Terna nella richiesta di autorizzazione alla costruzione e all’esercizio della variante di tracciato (che risale a fine 2016) «i benefici attesi correlati all’entrata in servizio delle nuove opere, si sostanzializzano nella razionalizzazione della rete elettrica 220 kV nella zona di Borgo Rivo consentendo una drastica riduzione dell’impatto ambientale, paesistico e sanitario in termini di esposizione ai campi elettrici e magnetici».  L’elettrodotto congiunge la stazione elettrica di Villavalle alla centrale di Pietrafitta, fa parte della rete di trasmissione nazionale e costituisce, sempre a detta di Terna, «un elemento insostituibile per lo sviluppo socio-economico della Regione Umbria».

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