Elezioni Terni: mancato accordo col Pd. Il M5s recrimina e attacca

Il coordinatore regionale De Luca: «Chi ha deciso, si assuma le proprie responsabilità. Alle Regionali si rischia la stessa situazione»

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Un Movimento 5 Stelle a ridosso del 7% contro l’ormai lontano 24,42% alle amministrative del 2018 e il molto più vicino 14,7% alle politiche del 2022. Non bene, insomma, queste elezioni a Terni per i pentastellati che candidavano Claudio Fiorelli a sindaco. Una parte dell’elettorato storico sembra essere rimasto attratto da Stefano Bandecchi, che ha pescato un po’ ovunque ma certamente anche fra gli ex M5s, e ora lo sfogo è anche per il mancato accordo con il Pd per una candidatura unica. Ciascuno è andato con il proprio nome – M5s su Fiorelli e Pd su Kenny – e a posteriori si può dire che la scelta politica abbia azzerato le possibilità di ballottaggio per l’area del centrosinistra a Terni (ora anche con un numero piuttosto risicato di rappresentanti istituzionali in consiglio comunale). I primi commenti sono proprio di Claudio Fiorelli e del coordinatore regionale dei pentastellati, Thomas De Luca.

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De Luca (M5s): «Chi ci ha voluto divisi, si assuma le proprie responsabilità»

Secondo quest’ultimo «è ora di fare un’operazione verità su quanto accaduto nei scorsi mesi e che chi ha voluto la spaccatura del fronte progressista in Umbria abbia il coraggio di assumersi le proprie responsabilità e fare un passo indietro. Chi ha sbattuto la porta in faccia alla nostra proposta di contratto per un’alleanza di governo progressista per l’Umbria – attacca De Luca – ha disegnato la traiettoria che vedrà le amministrative del 2024 e le regionali come la riedizione di quanto accaduto a Terni. Le forze politiche alternative alla destra hanno perso, se fossero andate unite avrebbero vinto ovunque: questo è l’unico dato politico con cui poter leggere questa tornata elettorale. Nello scacchiere dei comuni della provincia di Perugia il centrosinistra perde Trevi e conferma tre sindaci su quattro. Terni ha aperto sempre i cicli della politica umbra e il risultato che abbiamo davanti è una partita tutta interna alla destra che vedrà l’opposizione ridotta a quattro consiglieri. Chi ci accusava di sopravvalutare Bandecchi gli ha consegnato la città senza neanche combattere, forse era questo l’obiettivo? Una Regione – prosegue il coordinatore regionale dei 5 Stelle – dove tutta la popolazione vive il disagio del disastro della sanità ma ha come unica offerta politica sul tavolo in grado di competere quella delle cliniche private, della chiusura e lo smantellamento degli ospedali. Il Movimento 5 Stelle aprirà una profonda fase di riflessione interna, avviando sin da subito la nuova rete di organizzazione territoriale ma senza cedere neanche di un millimetro».

Fiorelli: «La ‘variabile Bandecchi’ ha stravolto le cose»

«Abbiamo cercato di offrire alla città un progetto credibile in netta discontinuità con il passato – spiega Claudio Fiorelli -. Purtroppo ci siamo ritrovati a fare i conti con una campagna elettorale anomala, dove sono state spese risorse economiche senza precedenti da un singolo candidato. Tutte le forze politiche escono con i valori percentuali stravolti rispetto al dato delle ultime elezioni politiche segno di quanto la variabile Bandecchi non renda misurabile il reale peso dei vari schieramenti per i prossimi impegni elettorali. In attesa dei risultati definitivi fin da ora intendo congratularmi con i candidati chiamati ad affrontare il prossimo ballottaggio. Noi faremo la nostra parte sempre e comunque a difesa della città. In questa campagna elettorale sono state fatte tante promesse, aspettiamo di vedere l’esito».

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