Elezioni, Claudio Ricci: «Pronto a governare»

Il sindaco di Assisi incassa l’imprimatur: «Rispetteremo la regola dei 5 assessorati»

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di Rosaria Parrilla

Parola d’ordine ascoltare. Un punto fermo questo su cui il sindaco di Assisi, Claudio Ricci, ha costruito il suo percorso, iniziato più di un anno fa, in vista delle elezioni regionali che si terranno a maggio.

Percorso difficile Un itinerario ‘dietro le quinte’ e che ora – queste le sue aspettative – lo dovrebbe portare alla conquista dello scranno più alto di palazzo Donini, con il sostegno del mondo civico che fin dalla prima ora lo ha supportato e, dopo vari tentennamenti, di quello politico del centrodestra. Alla fine, infatti, i partiti sembrano aver capito, com’era prevedibile, che per vincere e riproporre lo stesso risultato ottenuto a Perugia bisognava scendere in campo uniti contro Catiuscia Marini, presidente uscente e ricandidata dal centrosinistra.

Seconda parola chiave Quello che si vuol fare è «costruire un’alleanza allargata, fatta di civici e politici, non per fare semplice propaganda elettorale ma per prepararci al governo della Regione». Ricci ne è convinto, come i suoi sostenitori. Perché la differenza con il centrosinistra, ha detto Catia Polidori, coordinatrice regionale di Forza Italia, durante la presentazione ufficiale, è «dare fiducia ad una squadra e a chi si apre al cambiamento partendo dai valori di centrodestra e andando oltre al proprio schieramento». Non a caso lo slogan è ‘Coalizione del cambiamento, per ascoltare ognuno di voi’.

Il programma Ed è stata proprio lei a sottolineare il lungo percorso difficile che ha portato a sostenere la candidatura del serafico Ricci. «Essere numerosi oggi qui – ha detto Catia Polidori, seduta al centro tra Emanuele Prisco, portavoce regionale di Fratelli d’Italia-Alleanza nazionale, e Stefano Candiani, senatore della Lega Nord – è di auspicio. È stato un lungo percorso, articolato, per rispetto al vero significato della politica che è quello di agire tutti in maniera seria e ponderata, ma la politica è fatta anche di mediazione. Dopo aver confrontato il programma, tra la rosa di nomi, tutti validi, abbiamo scelto Ricci perché porta in dote un corredo importante: le liste civiche. Anche chi è apartitico si mette a disposizione di questo progetto e può far superare il gap tra quanti andavano a votare anni fa e quanti vanno oggi. Riportare la gente alle urne, ecco il nostro obiettivo».

Prisco Secondo l’assessore comunale Emanele Prisco «i delusi della sinistra non si riconoscono nella gestione di potere diventata autoreferenziale. Leonelli (il renziano, nonché segretario regionale del Pd) al di là degli slogan ‘cambia verso’, punta su un’operazione mediatica, mentre, con i fatti non va oltre. Avrebbe dovuto cambiare squadra e candidato, invece, ripropone la Marini, eredità della Lorenzetti. Noi fino a maggio metteremo in moto la speranza, perché la regione ne ha bisogno, così come i tanti umbri perbene».

Candiani Per il senatore della Lega Nord, Stefano Candiani, «Ricci è il più qualificato, in quanto sindaco da sempre vicino ai cittadini e che conosce i veri problemi della gente». E rivolto a Catia Polidori ha sottolineato: «Non guardo ai 70 anni passati, non ci interessano, guardiamo ai prossimi. L’Umbria è il cuore verde d’Italia, facciamo in modo che questo cuore pulsi ancora. Siamo a disposizione per iniziare un progetto complessivo per l’intero territorio regionale. È la volta buona».

I ‘civici’ Secondo Annibale Vescovi, capofila del movimento civico è necessario «costruire un mondo alternativo che si aggrega ai politici. Abbiamo lavorato per più di 15 mesi, andando su un minibus in giro per la nostra regione, per un progetto di cambiamento concreto e vincente. Questa è l’alternativa non al Pd e al centrosinistra, ma a Catiuscia Marini».

Il candidato Lui, Claudio Ricci, ha citato sant’Agostino e con il suo stile pacato ha spiegato i concetti principali. «Quest’esperienza ci prepara a governare la Regione Umbria, includendo tutti il più possibile, perché si vince tutti insieme. E costruiremo il nostro programma intorno ai 5 assessorati che avranno deleghe a blocchi omogenei e, a fine mandato o durante, tutti dovranno sapere cosa abbiamo fatto». Per Ricci tutto sarà deciso insieme «guardandosi negli occhi. Non sarò il leader di una coalizione, ma sarò al servizio di tutti, mettendo a disposizione la mia lunga esperienza come amministratore». E dice di sognare un nuovo umanesimo in politica: «Dobbiamo accorciare le distanze tra politici e cittadini. I politici non ascoltano più».

I temi Vista la carenza di risorse, ha ribadito Ricci, «è necessario mettere insieme pubblico, privato e associazionismo, fare marketing territoriale a livello europeo e nazionale, trasformare i Comuni e la Regione in agenzie di sviluppo del territorio. Revisionare la macchina delle risorse pubbliche, utilizzandole al meglio per sviluppare attività di sostegno alle imprese, ridurre la pressione fiscale, mettere in campo progetti rivolti alla sicurezza, puntare sulle smart city per una regione intelligente nello sviluppo tecnologico, con internet a costi bassissimi o a costo zero». E ancora: assistenza al credito, sviluppo di reti commerciali, energia rinnovabile, infrastrutture stradali, alta velocità ferroviaria, gestione manageriale privata della Sase: «Come tutti gli aeroporti piccoli almeno quattro volte a settimana deve fare collegamenti con due scali di rilevo europeo. E poi sostenere l’area ternana, andare lì due volte a settimana e mettere a punto un nuovo grande progetto di industrializzazione. Manifatturiero, ambiente, energia e nuove tecnologie, bisogna puntare su questi settori, con il coinvolgimento di tutti, assessori, consiglieri e sindaci, quest’ultimi fondamentali».

Liste E sulla composizione delle liste da presentare, è sembrato ammonire Fi: guardando negli occhi Polidori, ha rimarcato: «Le scelte dei candidati consiglieri verranno fatte insieme». E ha concluso dicendo che presto a livello nazionale si aprirà una riflessione sull’area popolare. Tra i rappresentanti, a livello regionale, di Ncd e Udc, erano presenti Massimo Monni e Sandra Monacelli, consiglieri regionali uscenti. Presente anche Gianluca Cirignoni, ex leghista.

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