Elezioni Rsu Faurecia: pareggio di delegati fra le tre sigle sindacali. Fiom evoca il razzismo

Terni – Tutti contenti per l’esito di un voto che ha avuto una partecipazione molto alta ma è stato segnato da tensioni

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Si sono svolte le elezioni per il rinnovo delle Rsu e delle Rls alla Faurecia, seconda azienda metalmeccanica nella provincia di Terni per occupati e fatturato. Di seguito l’esito del voto: seggio impiegati, Fim Cisl 18 voti (1 delegato), Fiom Cgil 14 voti, Uilm 10 voti; seggio operai, Fiom Cgil 86 voti (2 delegati), Uilm 59 voti (2 delegati), Fim Cisl 51 voti (1 delegato). Alla precedente tornata i delegati erano stati 3 per la Fiom, 2 per la Fim e 1 per la Uilm.

Fiom: «Ancora una volta primi»

Esulta la Fiom-Cgil che – in una nota – spiega di essersi confermata «primo sindacato, come da tre mandati a questa parte, con 100 voti su 238 votanti (42%). Nel collegio operai – spiega la sigla dei metalmeccanici Cgil – sono confermati Fabio Tabacco con 52 preferenze personali (il delegato più votato sia come Rsu che come Rls) ed Edoardo Levrari con 21 preferenze personali. Anche in questo caso la percentuale di adesione al voto ha superato il 95%, confermando una grande partecipazione dei lavoratori a dispetto di quanto succede nelle elezioni politiche».

«Insulti razzisti e fascisti»

«Questo è il risultato più importante per la nostra organizzazione che ha svolto le elezioni in un clima non positivo – prosegue la Fiom Cgil di Terni -, con i nostri delegati che hanno subito minacce e insulti di stampo razzista e fascista da parte di soggetti che avevano l’unico scopo di indebolire il ruolo e la funzione del sindacato, con l’azienda che non ha voluto prendere le distanze dai fatti avvenuti. Il consenso ricevuto è la migliore risposta a questo stato di cose. Utilizzeremo questo consenso per continuare a discutere con un’azienda particolare che, se non investe oggi per un nuovo modello produttivo, rischia di chiudere il 50% delle produzioni entro il 2030. Rilanciamo dunque la nostra proposta di aprire un tavolo per verificare la possibilità di ricostruire la filiera del tubo marmitta per i motori a idrogeno. L’azienda sin d’ora sappia che senza risposte saremo pronti alla mobilitazione».

La Uilm esulta: «Raddoppiati i delegati»

Di seguito il bilancio della Uilm di Terni sul voto: ««Come succede ultimamente, l’affluenza alle urne è stata altissima, circa il 95%. Come sempre succede nel sindacato, vince la democrazia. Esprimiamo grande soddisfazione per il risultato avuto – afferma la Uilm -, raddoppiando i delegati e portando il risultato finale a 2 delegati della Fiom Cgil, 2 della Fim Cisl e 2 delegati della Uilm. Ringraziamo tutti quelli che hanno contribuito al risultato – conclude il sindacato -, è il segnale che il gruppo, la coerenza, l’impegno e la trasparenza sono elementi premianti che ci sostengono ma che ci impegnano per il futuro».

E anche la Fim Cisl è contenta: «Rappresentati sia fra gli operai che tra gli impiegati»

Contenta dell’esito del voto anche la Fim Cisl che, con il segretario Simone Liti, esprime «soddisfazione per i nostri delegati che ottengono la rappresentanza sia nel collegio operai, con Mirko Valentini, e per prima volta in quello degli impiegati con Roberto Orsini, confermandosi la seconda organizzazione. A loro, a tutti i candidati e naturalmente a tutti i lavoratori va il nostro ringraziamento per la rinnovata fiducia». «Insieme ai lavoratori – afferma Orsini – cercheremo di gestire nel miglior modo possibile questo periodo di transizione». «Come di consueto – aggiunge Mirko Valentini, eletto pure come Rls – lo faremo con la massima responsabilità tenendo presente il contrasto storico che vede il settore dell’automotive al centro dell’attenzione globale». «Le elezioni delle Rsu – conclude il segretario Liti – hanno rappresentato ancora una volta una grande prova di democrazia con un’altissima affluenza, pari al 94% degli aventi diritto. I lavoratori che hanno scelto democraticamente la propria rappresentanzae il voto va rispettato, senza cercare di dividere i lavoratori in virtù delle sfide che abbiamo davanti e del contesto storico che stiamo vivendo».

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