Di Alleanza Verdi Sinistra Terni e Articolo 1
L’approssimarsi della scadenza elettorale impone di affrontare senza ulteriori ritardi la scelta della proposta politica migliore per superare l’attuale inadeguatezza del governo della destra. Destra che ha dimostrato di non avere idee e progetti per la città ma di essere esclusivamente interessata ad occupare posizioni di potere, con un insieme confuso di forze in lotta tra di loro. Impegnati in cambi di casacca e guerre intestine, nella comune consapevolezza di non aver ben governato, ora stanno mettendo anche in discussione la riconferma del sindaco Latini, non apprezzato neanche in casa propria.
Tale situazione deve spingere ad offrire una nuova speranza alla Terni progressista. La speranza di poter chiudere questa parentesi nefasta e di poter avviare una nuova fase. In questi mesi abbiamo lavorato instancabilmente per unire le forze del campo progressista, perché Terni ha bisogno di un nuovo orizzonte e che la città si aspetta una battaglia comune. Una battaglia che deve però tener ben presente che non è sufficiente unire, ma che è necessario anche proporre soluzioni credibili, forti e radicali, accantonando posizioni ed errori che ci hanno diviso, sia tra forze politiche sia nel rapporto col nostro popolo.
Pensiamo alle scelte che riguardano i diritti del lavoro, la salvaguardia della centralità del pubblico sulla sanità e sui beni comuni, la priorità dell’ambiente e della salute pubblica, lo sviluppo economico nel quadro di compatibilità e sostenibilità ambientale. Differenze locali, come la diversa valutazione del progetto stadio-clinica, per noi assolutamente da contrastare e nazionali (appoggi a governi con le destre).
Tali divisioni, sembrano appartenere al passato e anche l’elezione di Elly Shlein apre una nuova prospettiva di battaglie comuni. In incontri pubblici ci siamo confrontati senza sconti per superare le differenze, è si è visto che le idee non sono così distanti. È emersa la necessità di alcuni di caratterizzare politicamente l’alleanza, mentre altri hanno mostrato la disponibilità a fare dei passi indietro senza imporre propri esponenti direttamente, schierati nell’una o nell’altra forza.
Il Movimento Cinque Stelle ha improvvisamente interrotto questo confronto presentando in maniera solitaria la proposta di un proprio candidato, in accordo con forze che non si riconoscono nel campo progressista, ma che si ritengono alternative. Questo ha prodotto una battuta d’arresto al progetto unitario. Alcune forze politiche che si sono riconosciute nell’ambito di Senso Civico hanno tentato di unire e individuare proposte non identitarie ma di servizio e di qualità.
Nell’ambito delle diverse interlocuzioni è emersa la disponibilità del prof. Kenny, tra i principali protagonisti dell’avvento della facoltà di ingegneria dei materiali presso il polo universitario di Terni, rappresentante dell’eccellenze italiane alla ambasciata italiane all’estero. Questa figura potrebbe rappresentare il mix ideale della personalità di alto profilo e di impegno politico che può garantire la possibilità di riagganciare Terni al circuito delle città a sviluppo tecnologicamente avanzato, nell’ambito della transizione tecnologica e ambientale.
Avendo già dimostrato di saper attrarre a Terni finanziamenti e progetti internazionali, di saper fare ricerca sulla possibilità di innovare i processi che uniscono industria e riconversione ambientale, che è proprio ciò di cui abbiamo bisogno. Il professore Kenny inoltre ha sempre manifestato il suo impegno politico e la sua adesione ai valori dell’antifascismo e della sinistra (in Italia come in Argentina, al fianco delle madri di Plaza de Mayo), e la sua passione per la vita cittadina per cui si è impegnato in passato come indipendente.
Questa proposta, a nostro avviso, ha l’intenzione di unire e può rivolgersi a tutto il campo progressista per consentire di superare gli steccati delle singole appartenenze. La riapertura del tavolo regionale unitario, che è avvenuta ieri a Perugia, fa ben sperare in questa direzione. Cogliamo quindi con fiducia la positiva valutazione che è già emersa nel Partito Democratico su questa proposta e la disponibilità emersa in ambito del tavolo regionale a riaprire la discussione cui parteciperemo con la massima disponibilità.