Esami con intoppo, non tutto funziona bene

Perugia, alcuni studenti segnalano disagi in serie legati all’emergenza coronavirus: «Non abbandonateci»

Condividi questo articolo su

di Alice Tombesi

Torna a farsi sentire la voce di alcuni studenti dell’università di Perugia, guidati nella denuncia del disagio da una studentessa, per i problemi che il periodo di blocco dovuto all’emergenza del virus ha portato nella didattica a distanza. Sin dagli albori del dilagare del virus, l’istruzione nei suoi diversi livelli ne è stata l’indiscussa protagonista per i cambiamenti, di non poco conto, che avrebbe comportato lo stop all’insegnamento. Concentrandosi solo sul grado più alto, quello delle università, lauree, esami e lezioni sono stati immediatamente trasferiti su piattaforme attraverso cui gli studenti potevano continuare la loro attività didattica.

EMERGENZA CORONAVIRUS – UMBRIAON

Scoglio-esami

Il problema sorge nel momento in cui l’unico mezzo alternativo per continuare a studiare e dare esami non funziona come dovrebbe:«Al momento dell’esame ci sono molti intoppi – spiega la studentessa di Perugia –, audio che non funziona, gente che non riesce a collegarsi perché la piattaforma non va. La risposta dei professori è: non so che farle. Quindi l’esame non viene rinviato di qualche giorno ma direttamente annullato». Se è vero che il disagio di un metodo così (teoricamente) tecnologico e all’avanguardia si riversa in gran parte sugli studenti, è anche vero che la responsabilità dei professori può fermarsi solo nel venire incontro ai problemi riscontrati dai propri alunni mentre possono fare poco o niente per il funzionamento della piattaforma.

Il grido di allarme

«Ci hanno completamente abbandonato. Segreterie che non rispondono o non sanno dare informazioni, coordinatori uguale» conclude la ragazza. Se è vero che la convivenza con il virus sarà il prossimo passo che tutti dovremo affrontare, è anche vero che il cambiamento, in questo caso della didattica a distanza, dovrebbe essere reso più facile, con la comprensione reciproca delle parti (studenti e insegnanti) e la vicinanza, seppur virtuale, che non li faccia sentire improvvisamente abbandonati di fronte a un futuro in via di costruzione.

Condividi questo articolo su
Condividi questo articolo su

Ultimi 30 articoli