Ex Novelli: «Impugnati e nulli i licenziamenti»

Rampiconi (Cgil): «Due lavoratori della Novelli Service, non in esubero, erano stati mandati via. Ma abbiamo vinto la vertenza»

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Sarebbero due i licenziamenti – peraltro impugnati di fronte alla Direzione territoriale del lavoro e già annullati – riguardanti altrettanti autotrasportatori della Novelli Service Srl. A chiarire la situazione è Alessandro Rampiconi della Cgil: «I licenziamenti – spiega – erano individuali e relativi a due unità non ricomprese negli esuberi relativi al piano presentato dall’azienda al Mise. Il sindacato li ha comunque impugnati, ottenendone l’annullamento».

EX NOVELLI, I LAVORATORI: «NO ACCORDO-CAPESTRO»

«Nessun licenziamento» Secondo quanto affermato dal sindacalista, i due trasportatori sarebbero stati «licenziati per presunta inabilità alla guida. Impedimenti che, è stato dimostrato, erano solo temporanei e non permanenti. Da qui il reintegro ottenuto a seguito del ricorso. Crediamo possano tranquillamente essere destinati, per la tipologia contrattuale che li caratterizza, ad altre attività. In sostanza non c’è stato alcun licenziamento ma il sindacato cercherà di capire, direttamente con la proprietà, come questa intende muoversi sul fronte dell’esternalizzazione dei servizi logistici, prevista dal piano». Intanto per la giornata di venerdì è previsto un incontro fra sindacati territoriali e proprietà per discutere dell’accordo di solidarietà.

LA UIL: «INTESA NECESSARIA»

«Città danneggiata» Sulla vertenza ex Novelli e sui licenziamenti interviene il consigliere comunale Enrico Melasecche (I Love Terni) che chiede «un impegno urgentissimo da parte del sindaco di Terni e del suo partito, nei confronti della presidente della Regione ed entrambi nei confronti del Governo, responsabile di scelte che apparivano già a dicembre non chiare e sulle quali ci permettemmo di avanzare fortissimi dubbi di opportunità. Gli stessi lavoratori – afferma Melasecche – devono trovare unità d’intenti in questa non facile battaglia, perché se questi sono i metodi dei nuovi proprietari, non c’è dubbio che ai primi licenziamenti ne seguiranno altri, ed altri ancora».

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