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Home » Ex Novelli: «Si licenzia alla vigilia del vertice»

Ex Novelli: «Si licenzia alla vigilia del vertice»

di Marco Torricelli
21 Ottobre 2017
in Apertura 5, Economia, Imprese, Lavoro
Tempo di lettura: 2 minuti di lettura
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Sette licenziamenti, alla vigilia di un appuntamento importante al Mise: è stata notificata giovedì, l’apertura di una procedura di licenziamento collettivo da parte del gruppo IGreco per sette impiegati di fattorie Novelli che operano a Spoleto.

«Una provocazione» Duro il commento delle segreterie nazionali e della regione Umbria di Fai Cisl, Flai Cgil e Uila Uil: «Il merito della procedura sarà oggetto di esame congiunto con l’azienda, così come previsto dalla legge, ma sin da ora possiamo affermare che il Gruppo IGreco continua ad agire con arroganza e incoerenza rispetto a quanto previsto dagli accordi sottoscritti in sede ministeriale dopo trattative durate mesi. L’azienda controllata dalla famiglia Greco, così come scritto nella procedura di licenziamento collettivo, fa riferimento all’accordo di riorganizzazione sottoscritto ad aprile, i cui impegni sono disattesi in larga parte dall’azienda stessa. Ad oggi non v’è traccia dei 30 milioni di investimenti annunciati e l’azienda continua a pretendere il rispetto degli accordi solo ed esclusivamente in una funzione di riduzione del personale e a danno dei lavoratori. Consideriamo questo approccio – a poche ore dall’incontro che si terrà il prossimo lunedì presso il ministero dello Sviluppo economico – l’ennesima provocazione di un management che non solo non ha avuto nessun rispetto dei lavoratori in questi mesi ma che si prende gioco della credibilità delle istituzioni stesse che hanno lavorato in questi mesi, insieme alle organizzazioni sindacali, per garantire continuità e prospettive future ad una realtà industriale che occupa circa 500 persone».

L’attacco I sindacati, poi, spiegano che «la posizione che porteremo al tavolo del Mise è chiara, delle due l’una: se l’azienda vuole procedere alla riorganizzazione deve mettere sul tavolo gli investimenti previsti dall’accordo, qualora continui con la logica dei licenziamenti e delle chiusure dei siti produttivi, vuol dire che l’accordo sottoscritto lo scorso 13 aprile non è più credibile, dunque superato. Lunedì porteremo al tavolo del ministero la grave sofferenza di un gruppo che aveva intravisto nei Greco una speranza futura e che dopo pochi mesi è già vicina al baratro del fallimento. Chiuso lo stabilimento di Cisterna di Latina, l’azienda non ha rispettato l’impegno di investire sul sito di Muggiò (Nuova Panem), oltre a perdere volumi e fatturato. Nel frattempo insistono contenziosi giudiziari che rischiano di compromettere il futuro aziendale, come l’udienza prefallimentare convocata dal Tribunale di Castrovillari per il prossimo 15 novembre, frutto di una proposta di concordato presentata dall’azienda che allo stato attuale il Tribunale ha definito insostenibile».

«Si assumano le responsabilità» Dal tavolo convocato per lunedì, dicono infine i sindacati, «ci aspettiamo che i Greco si assumano le proprie responsabilità, in modo trasparente e rispettoso tanto dei lavoratori quanto delle istituzioni. Dicano con chiarezza se hanno la forza industriale ed economica per guidare questo gruppo, perché se l’unico loro intento è licenziare senza mettere sul tavolo investimenti troveranno il sindacato pronto a difendere il lavoro con tutti i mezzi a disposizione».

 

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