Figc rinvia i contributi. Gubbio: no alla C ‘élite’

Ufficiale lo slittamento al 30 giugno di Inps, Irpef e fondo fine attività. Intanto i rossoblù dimostrano di non gradire l’ipotesi di riforma annunciata da Gravina

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Invocata da molti presidenti, fra questi Massimiliano Santopadre, presidente del Perugia nonché consigliere di Lega per la serie B, è alla fine arrivato il tanto sospirato slittamento del pagamento dei contributi per le squadre della serie cadetta e della Lega Pro. Intanto, fa rumore la proposta di Gravina (appoggiata da Ghirelli) che immagina una serie C a girone unico e altre 40 divise in due gironi in cui vige il ‘semi-professionismo’.

Pagamenti anche in 5 rate

Un primo rinvio, dopo l’inizio della fase di emergenza, li aveva fatti slittare al 16 aprile 2020. Ora la scadenza viene ulteriormente prorogata al 30 giugno. Con possibilità di dilazione in 5 rate mensili. Il provvedimento riguarda Irpef, contributi Inps e quota per il fondo ‘fine carriera’ relativi al periodo gennaio-febbraio.

L’idea di Gravina: C con sole venti squadre ‘pro’

«C’è troppa differenza fra la serie B e la serie C. E ancor di più tra la C e i Dilettanti. Ecco perché, secondo il presidente della Figc Gabriele Gravina si può immaginare di scorporare l’attuale serie C in due categorie. Una C «d’elite» con i migliori club della categoria. E poi un’altra categoria di ‘semi professionismo’ che faccia da cuscinetto con i dilettanti. L’annuncio è arrivato in collegamento con Radio Cusano Tv nella trasmissione condotta dal presidente della Ternana Stefano Bandecchi, apparso entusiasta dell’idea, che Gravina ha detto di aver condiviso anche con il presidente di Lega Ghirelli, a sua volta apparso favorevole.

Le dichiarazioni di Gravina (video)

A Gubbio l’idea non piace

Meno entusiasti a Gubbio (dove gioca l’altra squadra umbra di serie C), dove non hanno rilasciato dichiarazioni ufficiali ma hanno fatto trasparire un certo ‘fastidio’, diciamo così, per come la notizia è venuta fuori e soprattutto per la tempistica: mentre è ancora in corso il conteggio dei morti – e la zona eugubina ha purtroppo pagato il suo dazio al coronavirus – la società del presidente Notari non ha voluto impelagarsi in polemiche sul formato dei campionati. Prima c’è da pensare a risolvere l’emergenza, terminare il campionato regolarmente, poi affrontare la situazione economica relativa agli stipendi dei calciatori, quindi valutare un serio sostegno economico da parte dello Stato.

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