Fismic Confsal Terni, Olimpieri confermato segretario generale

Quinto congresso provinciale per la sigla sindacale. «Ripartenza metalmeccanica deve essere stabilizzata»

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Si è svolto venerdì il quinto congresso provinciale della Fismic Confasal di Terni: Giovacchino Olimpieri è stato riconfermato segretario generale, al termine di un congresso «molto intenso e dibattuto», al quale ha partecipato anche il segretario generale della sigla nazionale, Roberto Di Maulo. Componenti della segreteria sono stati eletti Francesco Bartolucci, Fulvio Colasanti, Mauro Cordiani e Eros Salvati.

La relazione del segretario

Olimpieri ha sottolineato come «questo congresso cada in un momento particolarmente importante per la vita sociale e sindacale di tutto il Paese». «La ripartenza del settore metalmeccanico – ha aggiunto – è molto forte, ma ha bisogno di essere stabilizzata. Abbiamo un aumento dei costi delle materie prime, competenze che non si trovano, problemi nuovi da affrontare. Siamo convinti che il tema della sostenibilità del lavoro, anche con la transizione ecologica e digitale, sia fondamentale. Vogliamo guardare avanti per i prossimi anni, verso un cambiamento del lavoro che non deve spaventare le persone, è indispensabile ricostruire la sicurezza sociale intorno al lavoro».

La riflessione su pandemia e smart working

Secondo Olimpieri, inoltre, «la pandemia non ci ha lasciato scegliere, il lockdown ci ha insegnato a essere digitali per comunicare, per condividere e a molti anche per lavorare». «Ci siamo scontrati – ha sottolineato – con i ritardi del nostro Paese nella tenuta della rete, nella poca digitalizzazione degli uffici pubblici, delle scuole e delle famiglie. Un ritardo che abbiamo sperimentato soprattutto nelle nostre piccole e medie aziende che non avevano creduto nel lavoro da casa. È evidente che l’avvento della tecnologia vada monitorato e governato, ma non si può né fermare né rallentare».

Terni, Taranto e Piombino

Intervenendo durante il congresso il segretario generale Di Maulo ha evidenziato come in questo momento di crisi dei prodotti energetici sia particolarmente
importante che il Ministro Giorgetti generi la propria strategia d’azione per l’acciaio italiano e, in generale, scelga quale difesa mettere in camp0 sull’aumento dei prezzi per l’industria energivora, che rappresenta gran parte del settore primario manifatturiero nazionale. «In particolare la positiva acquisizione da parte del gruppo Arvedi delle acciaierie di Terni – le sue parole – lascia intravedere come sia possibile individuare proprio nel Cavalier Arvedi e in altri grandi produttori d’acciaio, come Marcegaglia ed altri, una possibile ossatura che concluda linterminabile agonia dei centri siderurgici di Taranto e Piombino». L’acquisizione «da parte di Arvedi delle acciaierie di Terni rappresenta un fatto positivo e indica la strada attraverso la quale il settore siderurgico italiano possa finalmente competere coni colossi francesi e tedeschi. Chiediamo – ha concluso – al ministro Giorgetti di convocare al più presto un tavolo di confronto che riunisca industriali, Oo.ss e amministrazioni locali, al fine di dare vita a quella proposta vagheggiata di Acciaio Italia, che noi riteniamo, invece, sia fondamentale debba essere attuata al più presto e che non rimanga solo un’idea».

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