Foligno, biodigestore decisamente indigesto

Il presidente del Wwf, Sauro Presenzini, accusa: «La proporzione e divisione dei profitti prevede che la polpa vada al privato, mentre l’osso ai cittadini»

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Sauro Presenzini

Sauro Presenzini

di Sauro Presenzini
Presidente Wwf Perugia

Un volantinaggio tardivo e imbarazzato di “controinformazione”, è stato effettuato su incarico di ATI 3 nelle stesse zone ove il WWF e gli altri comitati spontanei contro la costruzione del biodigestore sono riusciti a coinvolgere ed informare una folla di 400 persone a Sterpete in una prima assemblea.

Un volantino urticante che a giudizio del WWF è un maldestro tentativo di sviare l’attenzione dalla macroscopica falla (posta in essere da Ati 3 prima di altri, ma anche Comune di Foligno, Vus e Asja impianti Spa) riguardante la mancata informazione, coinvolgimento, contraddittorio tra le opposte tesi.

Informazione rivolta a favore dei cittadini per renderli compiutamente partecipi e consapevoli dei rischi, su un argomento articolato e complesso, che di certo non può limitarsi a pubblicare il bando di gare sull’albo pretorio o a rendere pubblici gli avvisi sui siti istituzionali degli Enti.

Infatti dei 400 convenuti a mia domanda specifica – quanti di loro avessero avuto notizia dell’imminente costruzione del biodigestore e sapessero di cosa si trattasse – non una sola mano è stata alzata dai presenti!!!

Il WWF ha ora intenzione di invitare/informare tutti i consiglieri comunali dei 22 comuni dell’Ati 3 ad una riunione specifica informativa a loro specificamente dedicata, per renderli consapevoli di cosa abbia comportato e comporterà il loro voto/adesione ad un impianto che comporta non solo rischi, disvalori e incognite, ma che diventa mera speculazione economica a favore quasi esclusivamente di un privato.

La proporzione e divisione dei profitti prevede con ogni probabilità che la polpa vada al privato, mentre l’osso rimanga ai cittadini, che si accolleranno comunque tutte le ricadute negative e i rischi.

Un impianto enormemente sovradimensionato e previsto non solo a Foligno, che richiamerà rifiuti da fuori regione con oltre 20.000 camion/anno in entrata e uscita dall’impianto trasformando Foligno e tutta l’Umbria nella più grossa pattumiera dell’Italia centrale.

Un’altro clamoroso autogol di ATI 3, è quando afferma che a settembre farà delle assemblee pubbliche per informare la cittadinanza, ma quando tutto è deciso, il sito autorizzato le licenze a costruire rilasciate, a cosa serve un’informazione inutile e tardiva che assume il sapore amaro della classica presa in giro, ove il cittadino nulla potrà decidere o modificare? Ma non è la sola nota stonata.

Poi un’ingenuità marchiana di ATI 3 laddove afferma e contesta che il biodigestore non è un’industria insalubre di I° classe perché nel D.M. del 1994 nello specifico elenco,… non c’è scritto biodigestore!

Magari questo deriva dal fatto che nel 1994 nemmeno si sapeva cosa fosse un biodigestore? Basta però scorrere l’elenco B allegato e al punto 100 ed ecco apparire come industrie insalubri, quegli opifici che trattano/ lavorano rifiuti solidi e liquami, e vicino a questi impianti non si fanno inalazioni o cure idroponiche.

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