Coronavirus, gli umbri scesi dall’ultimo volo e quelli rimasti in Cina

Luca è di Foligno, Davide di Terni: sono arrivati dalla Cina prima del blocco ai collegamenti internazionali. Bloccati invece due fratelli folignati

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«Sta cosa della nostra collega non so da dove l’hanno tirata fuori», dice al telefono con umbriaOn Luca Padula, il tecnico folignate, collaudatore di camere termiche per una azienda umbra, commentando, un po’ stupito, il clamore mediatico successivo al suo rientro in Italia sull’ultimo volo utile prima del blocco cinese ai trasporti per il Coronavirus 病毒 epidemia di influenza che sta terrorizzando anche l’occidente.

I due umbri tornati da Wuhan

Davide Passerini, il ragazzo ternano

Un’attenzione che li ha sorpresi e frastornati perché solo quando sono atterrati in Italia si sono resi conto che venivano considerati come dei sopravvissuti. Luca era a Wuhan (武漢, 武汉, Wǔhàn in cinese) – città focolaio del virus – insieme al collega Davide Passerini, anch’egli umbro, di Terni. Dice che fino agli ultimi giorni non aveva percepito la gravità della situazione anche se lì, di questo virus si parla fin dallo scorso dicembre, quando era volato lì la volta precedente.

«Lì hanno sempre le mascherine»

«Contromisure particolare? Non le abbiamo notate. In Cina per abitudine quasi tutti portano la mascherina nei luoghi pubblici, al di là di questa epidemia, un po’ per l’inquinamento un po’ per evitare contaminazioni di qualsiasi tipo». Tutto fino agli ultimissimi giorni, quando, prima di partire, i passeggeri del suo volo China Southern Airlines sono stati controllati con un laser termico, per capire se ci fossero eventuali malati.

L’intervista al Corriere.it

Due umbri che si fanno valere nel mondo

Luca conferma che in zona c’è anche una famiglia umbra («conosco il figlio»), come hanno riportato alcuni giornali in queste ore. Sono di Foligno. È una delle 20 famiglie italiane che si trovano nella zona di Wuhan. Ma non risultano al momento casi di malattie fra gli italiani che vivono in Cina. Mentre c’era stato un caso sospetto in Italia, con una delle persone arrivate nei giorni scorsi dall’Oriente che presentava sintomi simili. Per fortuna si è trattato di un falso allarme.

I folignati rimasti a Wuhan

Sono due fratelli gli altri umbri rimasti in Cina, nella zona dove è divampato il focolaio. Il padre – Daniele Rimatori – ha raccontato la storia al Corriere dell’Umbria. La donna vive lì con la famiglia. L’uomo è andato a trovarla in questi giorni e non è riuscito a tornare in tempo. Ora sono in contatto con l’ambasciata italiana a Pechino.

La Regione: «Predisposte tutte le misure»

In Umbria sono state predisposte tutte le misure necessarie a fronteggiare eventuali casi legati al nuovo coronavirus anche se il rischio di contrarlo in Italia resta ‘minimo’. Lo ha annunciato l’assessore regionale alla Salute, Luca Coletto. «In base alle notizie finora diramate dall’Organizzazione mondiale della sanità e dallo stesso Ministero della Salute – ha dichiarato Coletto- al momento il rischio di contrarre il nuovo Coronavirus in Italia resta minimo, anche se è stata dimostrata trasmissione da persona a persona e, in Cina, si sono verificati casi anche fra il personale sanitario. Il Ministero ha prodotto materiale informativo da affiggere negli aeroporti e, a Fiumicino, è in vigore una procedura sanitaria per verificare l’eventuale presenza a bordo degli aeromobili provenienti da Wuhan di casi sospetti sintomatici, per poi trasferirli all’ Istituto nazionale malattie infettive Spallanzani di Roma».

«Siamo ancora in piena stagione invernale – ha ricordato Coletto -, caratterizzata, come ogni anno, dalla epidemia influenzale. Onde evitare che normali patologie respiratorie, anche di stagione, vengano scambiate dai cittadini come contagio da coronavirus, è importante che ciascun paziente si rivolga al proprio medico di famiglia, che saprà valutarne correttamente il quadro clinico».

Virus, consigli utili

Il Ministero della Salute, al fine di ridurre il rischio di infezioni respiratorie acute durante i viaggi verso o dalle aree colpite (attualmente la città di Wuhan) ha fornito alcune indicazioni per i viaggiatori, che dovranno essere rispettate per evitare di introdurre il virus nel territorio italiano: vaccinarsi contro l’influenza almeno due settimane prima della partenza; valutare la possibilità di posticipare viaggi a Wuhan non strettamente necessari; evitare il contatto diretto con persone che soffrono di infezioni respiratorie acute; lavarsi spesso le mani, soprattutto dopo il contatto diretto con persone malate; evitare di visitare mercati ittici o di animali vivi; evitare il contatto diretto con animali da allevamento o selvatici vivi o morti; i viaggiatori con sintomi di infezione respiratoria acuta dovranno rispettare l’ igiene respiratoria e cioè evitare contatti ravvicinati, coprire starnuti e colpi di tosse con un fazzoletto, preferibilmente, monouso e lavare le mani. Anche se, ad oggi, il rischio di contrarre il nuovo Coronavirus in Umbria è minimo, l’assessorato alla Sanità sta valutando la possibilità di costituire una task force per coordinare eventuali ulteriori provvedimenti che si rendessero necessari in base all’evoluzione della situazione e, quindi, in seguito ad ulteriori nuove indicazioni nazionali derivanti dalle decisioni degli esperti dell’organizzazione mondiale della sanità.

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