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Home » Fondi bandi periferie, unità ed equilibrismi

Fondi bandi periferie, unità ed equilibrismi

di Fabio Toni
12 Settembre 2018
in Apertura 5, Politica
Tempo di lettura: 3 minuti di lettura
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Oltre 30 milioni di euro per Perugia (16) e Terni (14) che rischiano di svanire nel nulla. Per questo il consiglio regionale – su proposta dei consiglieri Leonelli e Casciari (Pd) – ha discusso, votato e quindi approvato a maggioranza (con l’astensione di Lega e M5s) una mozione urgente che impegna la giunta ad attivarsi presso il governo, anche con l’azione dei parlamentari umbri, per ripristinare i finanziamenti dei bandi del ‘piano periferie’.

BANDO PERIFERIE, ANCHE TERNI SCRIVE AL GOVERNO

«Battaglia che riguarda tutti»

Secondo uno dei proponenti, Giacomo Leonelli, «serve una mobilitazione trasversale, a prescindere dal colore politico, per poter investire sui ‘luoghi dimenticati’. I governi Renzi e Gentiloni hanno voluto finanziarie tante città italiane, con una grande intuizione, ridando un’anima a quei luoghi grazie al lavoro dei comuni. Ci sono stati degli errori nell’iter parlamentare, anche da parte delle opposizioni, e ne sono seguite contestazioni, ma gli unici che possono porvi rimedio sono coloro che rappresentano oggi la maggioranza in parlamento». L’appello all’unità sulla battaglia per i fondi è giunto anche da altri Dem come Marco Vinicio Guasticchi, Carla Casciari («La sicurezza non si può perseguire solo respingendo  barconi, ma c’è bisogno di risorse concrete nell’interesse dei cittadini che chiedono maggiore sicurezza sociale specialmente nelle periferie»), da Claudio Ricci (Misto-Rp/Ic), Marco Squarta (FdI), Roberto Morroni (FI). Il socialista Silvano Rometti, invece, insinua il dubbio: «Non vorrei che si togliesse a qualcuno (inteso come città e amministrazioni, ndR) per dare a qualcun altro».

La Lega

Il ternano Emanuele Fiorini (Lega) ha evidenziato come «ieri (lunedì, ndR) nella conferenza dei capigruppo, non è stata prevista la discussione di questa mozione, altrimenti mi sarei espresso nel merito. È chiaro che il vostro intento – rivolto alle altre forze politiche – è quello di strumentalizzare la situazione e mi dispiace che altri soggetti siano entrati nella vostra rete. La verità è che il Pd di Renzi ha promesso soldi che non poteva spendere. Alla luce della sentenza della Corte Costituzionale è chiaro che si è trattato soltanto di uno spot elettorale del Partito Democratico. Ma a tutto questo la Lega vuole porre rimedio, cercando la soluzione migliore per distribuire le risorse tra tutti i comuni interessati, con particolare riguardo verso quelli in stato di dissesto. Questa mozione è dunque insignificante e non plausibile». Per il collega di partito Valerio Mancini «non è stato cancellato nulla. Questo atto ha creato disorientamento, ma c’è la volontà del governo di riportare chiarezza e di fare scelte importanti».

M5s

Non meno critico con la mozione l’altro ternano-capogruppo, Andrea Liberati (M5s): «Mi sembra chiaro – ha detto – che questo documento trasudi malafede, perché sarebbe stato corretto ricordare anche che c’è stata una votazione unanime dei gruppi politici sul bando periferie e una sentenza della Corte Costituzionale che ha un peso notevole. Stiamo parlando di un differimento di alcuni mesi per la verifica dei progetti. C’erano carenze progettuali e verifiche che dovevano essere svolte dal governo precedente. Non buttiamola in caciara quindi, il documento è carente».

«Raccolto l’appello del sindaco di Terni»

«Avete sbagliato sul piano periferie – ha detto Eros Brega rivolto agli esponenti di Lega e M5s – che penalizzerà le città a vostra guida. Con questo atto abbiamo raccolto anche il grido di dolore del sindaco di Terni. Ho sottoscritto questa mozione solo per evitare che gli esponenti della Lega lasciassero soli i loro sindaci. E credo che dovreste votare questo atto. La sentenza delle Corte Costituzionale deriva dal ricorso della Regione Veneto su un altro tema. Poi è stata strumentalizzata. È imbarazzante che il governo regionale a guida Pd faccia una battaglia in difesa dei vostri sindaci. Noi facciamo una battaglia per gli umbri. Voi state penalizzando i cittadini che vi hanno votato per guidare la città di Terni. C’è un’altra penalizzazione per le città umbre fatta dal governo della Lega: quella sul progetto scuole sicure per la lotta alla droga. E su questo presenterò una mozione».

«Tutelare l’Umbria, il ‘colore’ politico non conta»

Conclusione per la presidente della Regione, Catiuscia Marini, che ha sottolineato come «il metodo usato per il bando periferie deve preoccupare le nostre comunità territoriali. Mi sorprende – ha detto – che questo accade con un governo guidato da una forza politica che fino a che stava all’opposizione aveva difeso le competenze delle regioni ad operare nei loro territori. Negli otto anni in cui ho svolto il ruolo di presidente della Regionen abbiamo approvato centinaia di progetti per i comuni dell’Umbria: non mi è mai passato per la testa di introdurre una regola che premiasse istituzioni guidate dal centrosinistra. Questo governo, invece, ha deciso di rappresentare unicamente i suoi interessi e non quelli della comunità. Con questo emendamento, presentato da due esponenti della Lega e suggerito dal ministero dell’economia, si fa un danno sociale ed economico. Non si deve abbandonare il lavoro serio e scientifico che è stato fatto per il bando sulle periferie. Noi non abbandoniamo Perugia e Terni solo perché di un altro colore politico. Faremo di tutto per tutelare i comuni in sede legale e istituzionale».

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