Fra dubbi, certezze e speranze: i giovani della politica riflettono

Un centrodestra in testa nei sondaggi, un Pd in attesa di rigenerarsi e ripartire. E una sinistra che ‘tesse la tela’

Condividi questo articolo su

di L.M.

Il centrodestra sembra vivere un momento particolarmente florido a livello elettorale, visto l’alto consenso ottenuto sia a livello nazionale (46% alle ultime politiche) che regionale. Fratelli d’Italia è attualmente il primo partito della coalizione, con numeri importanti anche in Umbria. «Questo è un risultato che non dobbiamo recepire come un punto d’arrivo – afferma Rebecca Poggiani, capogruppo FdI a Narni – ma come un inizio per costruire un futuro più florido e determinante, non solo per FdI ma per tutta la coalizione di centrodestra. Quella di oggi è la risultante di un percorso tumultuoso che ci ha visti protagonisti, spesso con percentuali sotto le aspettative. La grande coerenza mostrata dal premier Meloni ha fatto sì che il nostro fosse il primo partito della coalizione e questi risultati si sono riversati anche in altre regione, l’Umbria ne è l’esempio lampante». «Spesso i sondaggi non rispecchiano la realtà dei fatti – chiarisce Alessio Moroni, militante FdI -, la cosa che conta davvero è captare il sentimento delle persone e capire come i ternani abbiano accolto il lavoro della giunta comunale. Che ha operato in una situazione altamente critica, soprattutto dal punto di vista del bilancio, con i fatti noti che hanno portato alla caduta della precedente giunta a guida centrosinistra. È necessario continuare su questa strada, a prescindere da nomi e candidati. È fondamentale che vengano portate avanti le idee che già nei primi 100 giorni di governo Meloni hanno consentito all’Italia di ripartire e di diventare una nazione credibile a livello europeo e internazionale».

Reddito di cittadinanza, timori e pregiudizi

Le misure limitative intraprese da Giorgia Meloni sul reddito di cittadinanza hanno suscitato non poche obiezioni, soprattutto da parte di chi se lo è visto sottrarre. In Umbria sono molte le famiglie che hanno dovuto rinunciare al sussidio, e di certo questo non ha agevolato i consensi del centrodestra. «Il partito e la maggioranza di governo hanno colto nel centro le problematiche inerenti al reddito di cittadinanza – spiega Moroni -. Questi risultati sono stati recepiti positivamente dai cittadini. È necessario garantire alle persone che non sono nelle condizioni di lavorare, di poter ricevere un sussidio dallo Stato. Gli italiani vogliono che questi soldi vengano investiti nelle aziende del territorio per creare lavoro nuovo». «Giorgia Meloni è stata molto chiara sul tema in campagna elettorale – afferma Rebecca Poggiani – e se nonostante ciò ha ricevuto la fiducia degli italiani, credo che il suo punto di vista sia stato apprezzato e recepito. Questo è un momento importante che segna un cambio di passo rispetto al passato, noi abbiamo sempre sostenuto che uno Stato giusto non mette sullo stesso piano una persona che può lavorare e una che non può farlo. L’assistenzialismo è un elemento fondamentale da mettere in campo ma nei confronti di chi abbia concrete difficoltà. La soluzione migliore sarebbe stata quella di investire quei soldi nella formazione dei giovani e negli incentivi alle aziende per le assunzioni».

Pd: «Dal congresso la spinta che serve per il futuro»

Il Pd, di contro, sta vivendo la fase congressuale che potrebbe condurre ad un drastico cambio identitario. «Il processo interno del Pd sarà un momento dirimente per capire se il partito si riprenderà o meno da questo momento di crisi – spiega Luca Serantoni, segretario dei Giovani Democratici di Terni -. Sono abbastanza convinto che comunque andrà, il Partito Democratico avrà una nuova identità che ci permetterà di affrontare le sfide elettorali con una spinta diversa e rinnovata. Sono convinto che questa crisi si risolverà prima della sfida amministrativa e noi la affronteremo avendo tratto il meglio da questa fase congressuale». Ci si chiede però, se i Dem rimangano degli avversari temibili nonostante il forte momento di crisi che li ha visti coinvolti negli ultimi mesi. «In questo momento – osserva Moroni – è importante guardare a noi stessi. Se le cose vengono fatte bene, com’è successo negli ultimi cinque anni, i cittadini ci daranno ragione a prescindere dal Partito Democratico. Terni è lo specchio di tutti i problemi che il Pd ha avuto su scala nazionale, ovvero di un partito che nonostante si facesse promotore delle istanze degli ultimi, è invece diventato il garante delle persone di alto reddito. Parliamo di un partito che ha dimenticato la tutela di chi vive in condizioni disagiate e ha portato Terni in una condizione disastrosa». Per Luca Serantoni i punti di forza del partito saranno «una visione di città rinnovata, un Pd che ha fatto i conti con il passato e che si presenta con delle idee e dei volti nuovi, che siano in grado di rilanciare una Terni nuova e diversa».

Senso Civico, alleanze e coalizioni

«Noi veniamo da un’esperienza pregressa con una lista autonoma, che alle precedenti elezioni ha ottenuto il 4% e ha portato all’elezione di Alessandro Gentiletti – dichiara Filippo Formichetti, presidente di Terni Valley -. In queste settimane abbiamo interloquito con le altre realtà di Senso Civico, con Pd e M5S e il nostro obiettivo è quello di creare un’alternativa alla giunta degli ultimi cinque anni». «Noi come Senso Civico, Europa Verde, Terni Valley, Socialismo XXI e Articolo 1 continuiamo ad essere uniti insieme – fa sapere Federica Burgo, vicepresidente Terni Valley -. Per quanto riguarda eventuali alleanze con Pd e M5S ancora non abbiamo deciso il da farsi, ma non abbiamo chiuso la porta a nessuno. Siamo ancora in una fase di discussione».


Rebecca Poggiani

Alessio Moroni

Luca Serantoni

Filippo Formichetti

Federica Burgo

Condividi questo articolo su
Condividi questo articolo su

Ultimi 30 articoli