Gastronomia Umbra: «Decisione legittima»

Corciano, l’azienda che ha licenziato tutti i dipendenti per dare il servizio in appalto replica ai sindacati: «Scelta obbligata per arginare il deficit, garantirà la prosecuzione dell’attività»

Condividi questo articolo su

Nessuna «esternalizzazione per incremento di profitti», quanto un appalto di servizi come «scelta obbligata per la prosecuzione dell’attività non in deficit»: è direttamente la Gastronomia Umbra di Taverne di Corciano (Perugia) a dire la sua in merito alla vicenda del licenziamento dei 14 dipendenti, comunicato improvvisamente giovedì mattina. «La realtà – viene spiegato in una nota – è quella di un’azienda storica del comprensorio, nella quale i titolari hanno messo in gioco tutti i loro beni personali e che così ha garantito per anni occupazione e lavoro. Volendo continuare a garantire l’attività produttiva, l’efficienza e la qualità che l’ha contraddistinta, questa azienda è costretta a far fronte ad una grave crisi economica sia, oggi, congiunturale che, da anni, strutturale nel tessuto economico italiano».

«Tutto nella norma»

La scelta dell’appalto, precisa Gastronomia Umbra, «è in punto di diritto, legittima, in quanto prevista dalla normativa in vigore; in punto economico, doverosa, in quanto consente la prosecuzione dell’attività aziendale; in punto di ricadute sociali, responsabile, in quanto consente la prosecuzione dell’impresa con ogni conseguente ricaduta occupazionale altrimenti pregiudicata ed evita l’ulteriore desertificazione della zona industriale di Taverne di Corciano». L’azienda replica poi ai sindacati, sottolineando di ritenere «fuorviante l’affermazione di essere venuti a conoscenza dei licenziamenti ‘solo su carta’, in quanto il licenziamento ‘deve’ per legge essere comunicato per iscritto». Inoltre, sempre secondo Gastronomia Umbra, «è errata l’affermazione secondo la quale il licenziamento sarebbe collettivo e quindi illegittimo in assenza di previe consultazioni sindacali, in quanto nella nostra fattispecie per le dimensioni aziendali non si rientra nella normativa sui licenziamenti collettivi». Errata, ancora a detta dell’impresa, anche «l’affermazione secondo cui i licenziamenti sono illegittimi perché violano il regime di sospensione, in quanto l’azienda ha comunicato la necessità di interrompere i rapporti di lavoro rinviando l’efficacia dei provvedimenti al termine del regime di sospensione stesso». Infine, viene rimarcato, che la decisione «non è altro che il frutto della volontà aziendale di proseguire l’attività produttiva e di continuare a fornire ed assistere la propria clientela secondo elevati standard di efficienza e qualità».

Condividi questo articolo su
Condividi questo articolo su

Ultimi 30 articoli