I carabinieri di Giano dell’Umbria – il fatto è accaduto martedì – lo hanno sorpreso a prendere a calci e pugni il portone dell’abitazione della suocera, dove la moglie e il figlio minore si erano ‘rintanati’ per sfuggire alla sua furia. Gesti violenti accompagnati da urla, dal continuo suonare il campanello, da frasi minacciose che hanno finito per creare una tensione tale da far scoppiare in un pianto disperato il figlio. Appena qualche giorno fa, la donna che si era rifugiata presso la propria madre, aveva trovato il coraggio di denunciare il marito, in particolare le violenze e i soprusi subiti nel corso degli ultimi anni. A seguito degli accertamenti condotti dall’Arma, l’uomo è stato arrestato e tradotto nel carcere di Spoleto.