Sono circa 14 mila, residenti in 27 comuni, gli umbri che riceveranno a casa il questionario ‘Gaps Umbria – gambling adult population survey’, lo studio sul gioco d’azzardo e le dipendenze promossa da Anci Umbria e Regione. Ai cittadini coinvolti, selezionati in maniera casuale dalle liste anagrafiche tra i 18 e i 74 anni, verrà inviato un libricino anonimo che garantisce la privacy dei partecipanti e contiene una serie di domande riguardanti le opinioni personali, le conoscenze possedute e i comportamenti adottati nei confronti del gioco e delle dipendenze.
Anci Umbria: «Disencintivare comportamenti a rischio»
Regione e Anci Umbria, nel sottolineare l’importanza di questo studio, invitano tutta la popolazione residente a partecipare, per raccogliere così una quantità di dati adeguati alla valutazione del fenomeno. «L’obiettivo di Anci Umbria – afferma il segretario generale, Silvio Ranieri – è quello di contribuire a disincentivare comportamenti a rischio, di sollecitare i Comuni ad aderire alla campagna contro la ludopatia e a pubblicizzare il marchio ‘no slot’, oltre che a informare la popolazione, anche attraverso questi studi, sui rischi e le conseguenze del gioco d’azzardo e delle dipendenze». Per Sabrina Molinaro, responsabile del laboratorio di epidemiologia e ricerca sui servizi sanitari del Cnr e coordinatrice dello studio Gaps Umbria «lo studio consentirà di raccogliere informazioni utili a comprendere il fenomeno in tutte le sue sfaccettature: dalle prevalenze, alle preferenze di gioco, dalla facilità di accesso, ai diversi comportamenti legati al gioco d’azzardo, così come alle implicazioni socio-demografiche ed economiche legate all’azzardo». Lo studio Gaps Umbria sarà inoltre in grado di fornire alla Regione tutti gli elementi conoscitivi e scientifici necessari a orientare politiche sociali mirate ai reali bisogni della popolazione e a disegnare specifici interventi di prevenzione o di riduzione dei rischi associati al gioco d’azzardo.
I dati sul fenomeno
La raccolta derivante dai giochi d’azzardo, in Umbria, è in lieve flessione nel 2018, rispetto ai due anni precedenti: si attesta all’1,4% del totale nazionale, con quest’ultimo che ammonta a 75,3 miliardi di euro (circa il 70% del totale della raccolta), di cui 1,05 in Umbria. Il dato è dell’Agenzia dogane e monopoli, preposta alla regolazione e al controllo del comparto del gioco e fa riferimento, a livello regionale, ai soli giochi distribuiti su rete fisica. Nel novero dei volumi di gioco però, non è considerato il fenomeno del gioco online che pure è rilevante. Prosegue infatti la crescita della raccolta del gioco a distanza (online), con un aumento, a livello nazionale, del 47% in appena due anni. La raccolta online nel 2018 è stata pari a 31,4 miliardi di euro, il 29,4% del giocato complessivo in Italia. Secondo l’Agenzia, in Italia, nel 2018, la raccolta ricavata dal gioco su rete fisica è stata di 106,8 miliardi di euro, con un aumento del 5% rispetto all’anno precedente. In termini pro-capite, nel 2018 la raccolta su rete fisica a livello nazionale è stata di 1.244 euro per residente, un dato più alto di quello registrato in Umbria, dove la raccolta su rete fisica per residente è stata di 1.188 euro. In Umbria si conta però una maggiore disponibilità di giochi su rete fisica: nel 2018 sono presenti 4,68 apparecchi amusement with prizes e 0,97videolottery ogni 1.000 residenti, mente a livello nazionale ci sono 4,35 amusement with prizes e 0,94 videolottery per 1.000 residenti.
I numeri tra i Comuni
A livello comunale i dati più aggiornati sono quelli del 2017. Sempre in riferimento ai soli giochi distribuiti su rete fisica, nel 2017 i tre Comuni dell’Umbria con la più alta raccolta sono stati Perugia (249 milioni), Terni (182 milioni) e Foligno (71 milioni). In termini pro-capite, i tre Comuni con la più alta raccolta sono stati Bastia Umbra, Corciano e Pietralunga, dove sono stati giocati rispettivamente 2.084, 1.804 e 1.724 euro per residente. I tre Comuni umbri con la raccolta per residente più bassa nel 2017 sono stati Scheggino, Parrano e Piegaro dove sono stati giocati rispettivamente 61, 99 e 118 euro per residente. Il gioco d’azzardo è un fenomeno sociale che sta suscitando un crescente interesse generale, sia in conseguenza all’aumento delle sue dimensioni, sia per la progressiva necessità di delinearne i contorni e caratterizzarne i comportamenti di gioco nella popolazione. In questo contesto, la precedente giunta della Regione Umbria aveva approvato il piano regionale 2017-2018 contro il gioco d’azzardo patologico e, in collaborazione con Anci Umbria, aveva fortemente voluto e finanziato un approfondimento sulla conoscenza del fenomeno a livello regionale e comunali, affidando al Cnr la conduzione dello studio Gaps Umbria.