di Mariachiara Manopulo
Si è tenuta lunedì pomeriggio nella suggestiva cornice della sala dei Quattrocento del palazzo del Popolo di Orvieto, l’assemblea generale di Confagricoltura Umbria, dal titolo ‘Produzione e reddito al centro-La nuova Europa agricola’. L’evento ha richiamato numerosi operatori del settore, rappresentanti istituzionali e cittadini interessati alle sfide e alle opportunità del mondo agricolo. L’assemblea si è rivelata un importante momento di confronto e proposta per il futuro del settore primario in Umbria e in Italia, in un contesto europeo sempre più attento alle tematiche agricole e ambientali.
Incentivare i giovani, evitando approcci ideologici
Al centro dei principali interventi, la necessità di incentivare i giovani ad impegnarsi nel comparto, fondamentale in un territorio come quello umbro. «Per incentivare i giovani a entrare nel settore agricolo, è fondamentale garantire loro un reddito adeguato: possiamo introdurre ogni tipo di incentivo, ma senza un guadagno concreto, i giovani si allontaneranno da questo mondo», ha spiegato nel suo intervento Raffaele Nevi, deputato ternano di Forza Italia e responsabile del dipartimento agricoltura del partito. «Sull’agricoltura biologica – ha proseguito – è necessario evitare approcci ideologici: se puntiamo tutto su questo modello, rischiamo di ridurre drasticamente le produzioni, che invece oggi sono più che mai necessarie. Il biologico è un’opportunità solo se riesce a garantire rendimenti sufficienti a coprire i costi di chi lavora la terra. La nostra priorità deve essere produrre di più, riducendo l’impatto ambientale. Un aumento della produzione significa anche maggiori entrate per gli agricoltori. È per questo che abbiamo approvato la prima legge in Europa che consente la sperimentazione delle nuove tecnologie di evoluzione assistita, che ci permettono di sviluppare colture più resistenti a parassiti e siccità. L’obiettivo è duplice, aumentare la produzione e ridurre l’inquinamento, creando le condizioni perché il lavoro agricolo sia economicamente sostenibile. È un incentivo a far tornare i giovani nei campi, visto che sono più capaci nell’uso delle nuove tecnologie, che permettono di ottimizzare risorse, ridurre gli sprechi, usare meno fitofarmaci e concimi, con un risparmio sia economico che di tempo. Gli approcci rigidi e ideologici portano a decisioni sbagliate: è necessario cambiare mentalità, anche a livello europeo, dove bisogna far comprendere che la tutela dell’ambiente è importante, ma lo è altrettanto la sostenibilità economica per chi lavora la terra».
Il ruolo della formazione: la Summer School di Orvieto
Per avvicinare i giovani all’agricoltura, è fondamentale anche il ruolo della formazione. Ed è per questo che il sindaco di Orvieto, Roberta Tardani, ha annunciato l’idea di portare ad Orvieto un corso Its in agricoltura sostenibile e smart farming, partendo da una summer school che si terrà a luglio, «per far sì che una delle vocazioni di questo territorio possa diventare un’opportunità di lavoro e di futuro per i nostri giovani. L’obiettivo, è testare le concrete possibilità di dare forma a questo percorso e di avvicinare i ragazzi a un mondo affascinante che si sta innovando e che ha bisogno di nuove e moderne professionalità».
Il Governo: rafforzare produttività, redditività e semplificazione
Concludendo l’Assemblea, il sottosegretario Emanuele Prisco ha rivendicato invece come il governo abbia restituito centralità al settore agricolo. «Per affrontare le sfide future puntiamo con decisione su ricerca, innovazione e sostenibilità – ha spiegato – per questo abbiamo sostenuto la sperimentazione delle Tea, fondamentali per un’agricoltura più resiliente e competitiva. L’Italia ha contribuito a cambiare rotta anche in Europa grazie all’impegno del Governo, superando un approccio ideologico che penalizzava il comparto. Oggi gli agricoltori sono giustamente riconosciuti come protagonisti attivi nella tutela dell’ambiente e delle risorse naturali e come settore di sviluppo delle eccellenze nazionali. Continueremo a lavorare per una riforma della Pac post-2027 che rafforzi produttività, redditività e semplificazione, restituendo piena dignità e competitività al mondo agricolo».
L’assemblea di Confagricoltura Umbria
Dopo l’intervento del sindaco e la relazione introduttiva di Fabio Rossi, presidente Confagricoltura Umbria, che ha evidenziato l’urgenza di riportare la produzione e il reddito agricolo al centro delle politiche europee e sottolineato anche l’importanza di creare un equilibrio tra sostenibilità ambientale, innovazione e redditività per garantire un futuro solido al comparto agricolo, si sono svolte due tavole rotonde moderate dal giornalista Paolo Mieli. Nella prima, ‘Reddito e competitività, priorità per le aziende agricole’, sono intervenuti gli europarlamentari Camilla Laureti e Marco Squarta, l’assessore alle politiche agricole e agroalimentari Simona Meloni, il presidente di Confagricoltura Umbria Fabio Rossi e il direttore DSA3 Unipg Gaetano Martino. Alla seconda tavola rotonda, dal titolo ‘La scienza a sostegno di agricoltura e ambiente’, hanno partecipato invece l’onorevole Raffaele Nevi, l’assessore regioanale all’ambiente Thomas De Luca, l’imprenditrice agricola, divulgatrice, scrittrice e consigliera Accademia Georgofili Deborah Piovan e il membro di giunta di Confagricoltura Umbria Matteo Pennacchi. Hanno chiuso i lavori Massimiliano Giansanti, presidente nazionale di Confagricoltura, e il sottosegretario agli Interni Emanuele Prisco.