«La Rai ha ignorato le macerie del sisma a Castelluccio di Norcia»

Proteste in Umbria per i ‘tagli’ nelle inquadrature televisive, nelle riprese del Giro d’Italia, che non hanno mostrato i segni del terremoto del 2016 sul versante nursino

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Sono tanti, tantissimi gli umbri che protestano in queste ore dopo che la Rai, come già fatto in occasione del passaggio della Tirreno-Adriatico, non ha indugiato sulle macerie del sisma, in occasione del passaggio del Giro d’Italia attraverso i luoghi colpiti dallo sciame del 2016, molti dei quali – soprattutto Castelluccio di Norcia – sono purtroppo ancora nelle stesse condizioni di cinque anni fa. Ad essere arrabbiati sono soprattutto gli abitanti di Castelluccio, visto che, nonostante il passaggio sulla piana e nel centro (ex) abitato, nella telecronaca non se n’è fatta menzione; anzi, addirittura è partita la pubblicità nel momento chiave. 

Urbano Testa: «Se pecora ti fai…»

Uno dei più agguerriti difensori di Castelluccio è Urbano Testa, che condivide un lungo post sulla sua bacheca: «Oggi a Castelluccio è passata la VI tappa del giro d’Italia 2021, molti di noi nel rimpallare la notizia via web probabilmente avevano nutrito delle speranze di poterlo rivedere, se non dal vivo, almeno in distanza attraverso le telecamere della Rai a seguito del giro. Io qualche timore che ciò non potesse succedere lo avevo, c’era stato un precedente importante e recente al tempo stesso a farmi dubitare».

«Già con la Tirreno-Adriatico…»

«Lo scorso anno – continua Testa – sempre a Castelluccio, era passata una tappa della Tirreno Adriatico, corsa ciclistica meno importante del giro d’Italia, ma pur sempre una gara ciclistica di livello internazionale. Ebbene in quella occasione le telecamere delle moto al seguito delle biciclette, riuscirono ad inquadrare solo le ruote mentre attraversavano l’abitato di Castelluccio, mentre gli elicotteri di ripresa si guardarono bene dal passare sulla verticale di Castelluccio ed inquadrare la sua drammatica situazione».

«Ora hanno fatto peggio»

«Sembrava impossibile, oggi sono riusciti a fare anche di peggio, durante l’attraversamento dell’abitato di Castelluccio hanno mandato in onda la pubblicità per non correre il rischio che magari qualche immagine imbarazzante potesse sfuggire alla “censura di regime”. Ora su questo fatto, per me molto importante, mi piacerebbe conoscere il parere dei miei paesani, quelli di serie A, quelli che con Castelluccio vivono, quelli che credono di essere gli “artefici e custodi”, cosa pensano del comportamento censorio riservato a Castelluccio, la perla dei Sibillini e il cuore del parco».

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Il passaggio a Castelluccio (solo) in un video amatoriale

Luca Panichi: «Un tuffo al cuore»

«Incredibile e inaccettabile», dice a umbriaon.it lo scalatore in carrozzina Luca Panichi: «Vedere il Giro d Italia passare sugli stessi luoghi che solcai con la mia carrozzina nell’ottobre del 2019 in occasione della ‘Noiconvoi’ – prosegue – è stato un tuffo al cuore: la medesima casa distrutta (quella che vi mostriamo nella foto in evidenza; ndr) è ancora lì, così come c’è tanta desolazione. Nel mentre, il decisore politico perdura nella propria latitanza in merito: a causa del Covid la ‘Noiconvoi’ è stata sospesa e pensare che contribuì con svariate migliaia di euro al ripristino della palestra di una scuola».

Ma c’è chi va controcorrente: «Ne hanno parlato i telecronisti»

«Al di la del momento sportivo – scrive Giuseppe Fabris – lo scopo non era quello di fare vedere macerie, anche perché il momento era in una fase cruciale della gara, con un tempo da lupi e orsi, ma quello di portare l’attenzione sulle zone terremotate, cosa fatta del resto anche nell’edizione 2020 della Tirreno-Adriatico e messa bene in evidenza la situazione. I telecronisti comunque, durante la telecronaca più volte hanno parlato della situazione che riguardava tutto il percorso della tappa e non solo Castelluccio. Un plauso agli organizzatori ancora sensibili al problema, alla Rai e ai telecronisti. Bastava seguire la telecronaca in diretta con spirito costruttivo lasciando da parte sterili campanilismi».

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