I servizi per l’infanzia scendono in piazza

La manifestazione nazionale è organizzata dal comitato ‘EduChiAmo’ ed altre associazioni. In Umbria l’appuntamento è in piazza Europa a Terni dalle 16 alle 17

Condividi questo articolo su

Giovedì 21 maggio in molte piazze d’Italia, il comitato ‘EduChiAmo’ ed altre associazioni scenderanno in piazza per i servizi educativi privati: «Assolviamo ad una funzione pubblica, ma il Governo ci ha dimenticati, rimbalzando le richieste di titolari, lavoratori e genitori per 3 mesi». In Umbria l’appuntamento è in piazza Europa a Terni dalle 16 alle 17.

SPECIALE CORONAVIRUS – UMBRIAON

«Siamo invisibili»

«Il silenzio sui servizi educativi 0-6 anni è tombale dopo il Dpcm sulle riaperture firmato dal presidente Conte», scrivono dal comitato. «Parliamo di più di 10 mila strutture in tutta Italia dimenticate anche dal ‘Decreto rilancio’ che, oltre a non essere oggetto di alcun piano di riapertura, si vedono negare la proroga della cassa integrazione per i lavoratori, il che significa per le strutture chiuse fine febbraio, in Lombardia e da inizio marzo nel resto d’Italia, la copertura massimo fino a metà giugno. I mesi successivi saranno a carico delle imprese, già martoriate da mesi di inattività e per le quali non è prevista la riapertura. Siamo gli invisibili e lo sono soprattutto i bambini nella fascia di età 0-3 anni che non potranno nemmeno usufruire degli spazi ricreativi dei centri estivi previsti dal governo dal 15 giugno, che dovranno essere gestiti all’aperto o nei parchi pubblici per assicurare il distanziamento sociale. Se il Governo non interverrà rapidamente nel settore 0-6 a settembre non riaprirà nessuno e si creerà un baratro sociale, economico, di perdite ingenti di posti di lavoro non recuperabili, e soprattutto quei 100 mila bambini non avranno un luogo per crescere ed i genitori non sapranno a chi affidarli per poter tornare serenamente al lavoro».

Le richieste

Il ricorso alla cassa integrazione è previsto, attualmente, soltanto per 9 settimane. «Chiediamo che questo periodo venga prorogato per tutte le settimane di chiusura dei nostri servizi; contributo a fondo perduto che consideri la copertura delle spese ineludibili fino alla ripresa delle nostre attività, declinato secondo la ripartizione per Regioni sotto modulata; credito imposta, come previsto dall’art.65 DL 18/2020, per il canone di locazione, per tutte categorie catastali dove sono insediate attività produttive chiuse causa Covid 19; esonero da imposte e contributi nazionali, regionali e comunali per tutto il periodo di chiusura dell’attività, non semplice sospensione; taglio delle aliquote Irap per l’anno fiscale 2020; sospensione degli ammortamenti immateriali e materiali per l’anno 2020; accantonamento quota Tfr anno 2020: nessuna rilevazione in bilancio; la facoltà di capitalizzare tutti i costi fissi mensili di gestione sostenuti dalle imprese a fronte di ricavi a zero o ridotti dello stesso periodo, in modo tale da spalmare su più esercizi e non solo sul 2020 il sostenimento di tali oneri.

«Saremo in piazza in silenzio»

Giovedì 21 maggio «saremo in piazza in silenzio e porteremo con noi simboli dell’infanzia, bambole e ciucci, coccarde e fiori bianchi che verranno abbandonati sul selciato, come siamo stati abbandonati noi. La manifestazione pubblica statica è consentita, come previsto dal Dcpm sulle riaperture firmate dal presidente Conte. A tutti i partecipanti è richiesto il rispetto delle distanze prescritte e le altre misure di contenimento». Ecco l’elenco delle piazze coinvolte: dalle 15 alle 17 piazza Città di Lombardia angolo via Restelli, Milano; dalle 14 alle 16 Campo San Tomà, Venezia; dalle 15 alle 17 piazza Montecitorio, Roma; dalle 15 alle 17 piazza Indipendenza (marciapiede antistante Regione), Palermo; dalle 14 alle 15 piazza Castello, Torini; dalle 15 alle 17 piazza Duomo, Firenze; dalle 16 alle 17 piazza Europa, Terni.

Condividi questo articolo su
Condividi questo articolo su

Ultimi 30 articoli