Ancora un grave lutto per il mondo del calcio italiano e internazionale. Gianluca Vialli, indimenticato bomber di Cremonese – la squadra della sua città d’origine -, Sampdoria, Juventus, Chelsea e bandiera della nazionale italiana – di cui è stato protagonista da giocatore e anche capo delegazione con il ct e amico Roberto Mancini, è venuto a mancare il 6 gennaio. Vialli, 58 anni, era ricoverato a Londra in seguito al peggioramento delle sue condizioni di salute, segnate da un tumore che in origine lo aveva colpito al pancreas. Una battaglia, la sua, che aveva visto il sostegno e la vicinanza di tante persone nel corso del tempo, segnata – come spesso capita in questi casi – da alti e bassi ma da uno spirito e da una dignità di fronte ai quali non si può fare altro che chinare il capo. Il suo nome è indissolubilmente legato allo scudetto vinto dalla Sampdoria di Paolo Mantovani, Vujadin Boškov, Roberto Mancini e tanti altri, nella stagione 1990/1991. Ma se questo è il ‘successo del cuore’, tanti altri sono stati i trionfi nazionali e internazionali – come la Champions League vinta con la Juventus nel 1996 – che hanno portato Gianluca Vialli alla ribalta mondiale, consancrandolo come uno dei migliori attaccanti moderni ed in particolare della sua generazione. Basti pensare che nella carriera di club ha segnato quasi 300 reti mentre con la nazionale italiana conta 59 presenze e 16 gol.
