di Giovanni Cardarello
Per diversi anni una frase è rimbalzata nei bar, sui social e nel dibattito sociale ed economico del capoluogo: ‘Perugia non attrae’. Una frase, un giudizio, decisamente lapidario, forse solo in parte vero, ma che nella percezione generale indica il fatto che le nuove attività economiche e commerciali nel centro di Perugia sono sempre meno.
Un dato che, sommato alle chiusure, dettate tanto dalla pandemia quanto dalla crisi economica, è comunque evidente. Un dato che però, in questi primi sei mesi del 2025, sembra subire una chiara inversione di rotta. A certificarlo, numeri alla mano, un articolo de ‘Il Messaggero-Umbria‘.
Articolo in cui si dà conto del fatto che nel centro di Perugia tornano ad accendersi le luci di attività commerciali. Attività che arrivano a riaccendere le insegne di locali chiusi e saracinesche abbassate puntellate da tristi cartelli di ‘vendesi’ o ‘affittasi’. A richiamare l’attenzione del quotidiano, tre luoghi in particolare dell’acropoli, via Mazzini, via Fani e via Calderini. Vediamoli nel dettaglio.
In via Mazzini si registra il fatto che una nota pizzeria dei Tre Archi estende la propria attività sostituendo lo storico ristorante Mercato Vianova fiaccato dalla crisi. Nel nuovo locale non solo pizze ma anche menù vegetariano e altre tendenze innovative. In via Fani, al posto di Sisley, arriva «un noto marchio nazionale di calzature». Uno store che sarà in grado di attirare soprattutto le giovani generazioni dando vita e nuova linfa alla zona.
In ultimo, al posto della storica (e iconica a tutti i livelli) insegna Castagner, arriva un pluri marca dedicato ad accessori e abbigliamento. Tre aperture, di livello, segno certo di coraggio, di disponibilità economica, di voglia di investire e di invertire il verso ad una tendenza negativa. L’economia di Perugia è affaticata ma è viva. E di questi tempi di davvero non è poco